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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

TUTTE LE VOLTE MEDITATE

Meditate che questo è stato: Tutte le volte che il Mediterraneo si fa cimitero... Tutte le volte che il mercato vale più di una persona... Tutte le volte che un bimbo non ha accesso all'istruzione, o un malato alla sanità... Tutte le volte che si discrimina qualcuno per convinzioni politiche, etniche, religiose o sessuali... Tutte le volte che le guerre sono utili per interessi strategici o economici... Meditate che questo è stato, perchè Auschwitz non è altro che il punto di arrivo di un processo che parte da molto più lontano. Che parte dall'indifferenza difronte a quel male mascherato come inellutabile progresso, il quale porta all'assuefazione e all'abitudine. Si! perchè a lungo andare l'essere umano si abitua a tutto: anche a non vedere ciò che gli sta davanti agli occhi. Meditate, scolpitele nel vostro cuore o vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. E aggiungo: le vostre ricchezze possano andare disperse...

IO STO CON LA FIOM

Purtroppo per l'ennesima volta, il mio ginocchio operato ( ancora, per la quarta volta, con le stampelle) mi impedirà di essere in piazza. Anche se solo virtualmente, sono a fianco della Fiom e dei Cobas in questa battaglia per i diritti e la democrazia nel nostro Paese. Pieno appoggio e solidarietà, contro ogni ricatto e autoritarismo. Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni.

IO SONO IGNORANTE

Forse è un mio problema, ma non capisco una cosa. Continuano a dirci di essere in un mondo post ideologico. Ma io vorrei chiedere a tutti quelli che asseriscono questo, delle cose: Il mercato cos'è? La globalizzazione, cos'è? Il capitalismo, cos'è? Non è forse ideologia questa? Ma non sarà che continuano a parlarci di fine delle ideologie, per farci mandare giù il boccone amaro dell'unica ideologia che DEVE sopravvivere? Qualcuno diceva: " there is no alternative!" E sappiamo tutti chi lo diceva. Ma io da buon ignorante, ho almeno il beneficio del dubbio.

RISPOSTA

La Marcegaglia questa sera sarà alla trasmissione "Che tempo che fa". Rispondo ad alcune anticipazioni tratte da questo link: "Da sei mesi azione di governo insufficiente" Signora Marcegaglia, ciò che incattivisce le persone non è la mancanza di crescita. Ciò che incattivisce le persone, è la mancanza di giustizia sociale, il lavorare per far fare i miliardi a gente, che come lei, ne ha sempre di più. Ciò che incattivisce le persone, è vedere un operaio pagare tasse al 28 %, e una rendita finanziaria al 12,5%. Ciò che incattivisce le persone, è sapere che anche l'ideologia fordista considerava il massimo di differenza di stipendi tra le differenti mansioni in un'azienda 1 a 5. Tradotto: se io prendo mille euro, un manager massimo 5000. Non 1000 euro a 400000. Ciò che incattivisce le persone, è sentirsi dire che una visita specialistica si potrà avere solo dopo mesi nel pubblico, e nello stesso ospedale dopo 4 giorni passando per il privato. Tutto fatto per f

IL REGIME DEI PADRONI

Ieri sera ho partecipato ad un incontro con Giorgio Cremaschi, nel quale ha presentato il suo nuovo libro " Il regime dei padroni". In questo video, una piccola recensione:

A BABBO NATALE QUALCUNO CI CREDERA'

I giudici sono di sinistra.... Io andrei ma.... La procura non è competente... E' una persecuzione.... Solo ora capisco che avevo ragione alle elementari quando, preso un brutto voto, tornato a casa giustificavo l'accaduto dicendo che la maestra ce l'aveva con me. Tra i banchi della mia scuola di paese, ci deve essere sicuramente stata qualche maestra di destra ( essendo io di sinistra) che voleva farmi fuori. Ma il mio calcio nel culo lo prendevo lo stesso! anche se solo adesso ne comprendo la funzione terapeutica. Ma in questo paese, ci sarà sicuramente qualcuno che ci crederà: in Italia Babbo Natale esiste anche per gli adulti.

COME UN PUGILE ALL'ANGOLO

Le ossa rotte, massacrate. Un pungile messo all'angolo che non riesce più non dico a schivare i colpi, ma che non è quasi nemmeno in grado di capire da dove quei colpi provengono. Gancio, montante...le forze iniziano a mancare. Le gambe sembrano cedere, la vista è sempre più offuscata dal sangue. Le guance gonfie, un labbro tagliato e ormai anche la dentiera è saltata. Messo all'angolo, i minuti passano: ti chiedi se forse non sarebbe meglio cadere e farsi contare il KO, ma ormai non hai più nemmeno la capacità di pensare. Troppi colpi, sempre più audaci e precisi, sembrano toglierti ogni speranza in un incedere dal quale pare impossibile fuggire. Guardi il tuo allenatore con la spugna in mano e sei combattutto: forse sarebbe meglio la lanciasse?! E nel frattempo i colpi non danno scampo. Uno zigomo è saltato. Il tuo allenatore ti guarda, non lancia la spugna, con il sangue che ormai è dappertutto. Cadi e sei in ginocchio, ma con uno scatto di reni ti rimetti in piedi. Forse i

ANCHE DA SOLO, MA IN FONDO NON SONO SOLO

Sogno un mondo dove se ho due panini, e un' altra persona non ha niente, possa donarne uno senza dover chiamare questo carità, ma Giustizia. Perchè la carità mantiene lo status quo, la Giustizia cerca le cause di quella povertà. Marco. Lo so, questa specie di aforisma non entrerà mai nelle frasi celebri, non sarà mai una frase che troverete su wikipedia e non mi interessa nemmeno più di tanto. Non alla gloria ambisco, visto che è acquisita dopo la morte, ma ad una vita dignitosa perchè la mia vita è adesso, e della gloria non so cosa farmene. Posso dire che in questa frase, ritrovo la mia dignità, la giornaliera voglia di lottare contro questo sistema che fa del privilegio un riconoscimento sociale. Sono fermamente convinto però ( e il voto degli impiegati a Mirafiori credo lo abbia ribadito), che il privilegio non renda liberi, così come non esiste libertà senza responsabilità e coscienza del mondo in cui si vive. In questa frase, ritrovo la mia voglia di lottare contro le spietat

CIAO NONNA

Ieri è venuta a mancare la nonna: una nonna lontana che potrebbe essere la nonna di tutti noi. Un'altra persona se ne andata, e mai più niente sarà come prima. La morte, come sempre, pone importanti riflessioni su quanto riusciamo realmente a godere delle persone che abbiamo al nostro fianco, su quanto siamo in grado di non dare per scontata la presenza di chi amiamo. Ma è morta la nonna, e un altro pezzo di storia se ne andato. Se ne andata con quel suo sorriso, che forse noi nonostante l'essere giovani non riusciamo più ad avere. Nel Vedanta testo sacro indiano, ci si chiede se non sia il tempo a vedere l'essere umano trascorrere e non viceversa. Forse è così, ma il tempo passerà sicuramente, seppur non sarà mai più come prima. Quel tempo che a volte si vorrebbe fermare, per poter dire quello che non si è riusciti a dire; quel tempo che tutto travolge lasciandoci solo la possibilità di riflettere e imparare da ciò che è stato; quel tempo che tutto trasforma in ricordo, co

GRAZIE AGLI OPERAI DEL NO

Io sono un operaio, nel lavoro come nella vita: apparentemente dalla parte sbagliata della barricata. Quello di Mirafiori, nonostante tutti i ricatti e le pressioni, è stato un voto che ha dimostrato quanto gli operai abbiano bisogno di dignità. Ma la mia rabbia, si dirige contro gli impiegati che, giornalmente, vedo ormai asserviti ai padroni. Bello mantenere il posto di lavoro sulla schiena degli altri, vero? Bello lavorare al caldo, con ritmi di lavoro che non sono certo quelli della catena di montaggio, vero? Così come è bello, avere la pausettina caffè a metà mattina , senza dover aspettare i 10 minuti che ti vengono assegnati da contratto, vero? E per parlare di cose che, il più delle volte, fanno ingozza e venire il vomito per le stupidate che vengono dette. Così come è bello, iniziare il lavoro alle 8.30 di mattino, quando un operaio in catena è già 2 ore e mezza che lavora, vero? Ma non importa: la fatica è degli altri, quindi a me non interessa. E in questa società del cazzo,

REFERENDUM FIAT

Il "no" sembra in vantaggio dopo lo scrutinio delle prime schede. Se vince il "no", oltre a festeggiare e a ringraziare gli operai che hanno reso possibile ciò che veniva considerato un miracolo, bisogna alacremente adoperarsi per non lasciarli soli. Qualunque siano le conseguenze, quegli operai vanno aiutati perchè sono degli eroi. Se vince il "no", quelle PERSONE avrannno difeso anche la mia dignità. Ma stiamo a vedere fiduciosi.

MESSAGGIO AGLI OPERAI

Un grazie di cuore, un grazie di cuore a tutti quegli operai che quando votano, pensano più alla paura dell'immigrato che a quello che fanno. Vorrà dire che, a forza di perdere lavoro, un giorno saremo costretti noi ad emigrare e allora di chi avremo paura, di noi stessi? Inizio a pensare che, in un paese in costante regressione culturale come il nostro, sia necessario il patentino per poter votare. Perchè è inutile dire, o ribadire, che tanti operai hanno votato contro il proprio interesse. Chi è causa del suo mal... pianga se stesso. Mi dispiace solo che piange anche chi non ha colpa...

MA COSA TI MANCA?

E sono ancora qui, difronte alla tastiera, con la voglia di scrivere, di esprimere tutto il mio dissenso. Già questo, visto la situazione, è un successo: quanto è difficile resistere a quella tentazione di lasciarsi andare! Poi però ti rendi conto che per quanto ti sforzi, i tuoi occhi vedono e la testa ragiona o almeno sembra ragionare: quante volte in preda allo sconforto, mi dico che forse sarebbe meglio il contrario! Ma è così, non riesco ad essere come loro, non ci riesco proprio. La mattina mi alzo, e provo a ripetermi che in fondo questo sistema non mi fa mancare niente: tre pasti al giorno, una macchina seppur vecchia e una casa della quale di mio ho solo l'intestazione visto che è della banca ( e dopo i vari economisti o politicanti mi devono venire a dire perchè sventolano, giubilanti, dati come quello che sembra testimoniare che l'80% degli italiani ha ormai una abitazione di proprietà. Se andassimo a spulciare il dato, secondo me una buonissima percentuale è in comp

15 OTTOBRE 1980

Il 15 ottobre 1980, al cinema Smeraldo di Torino, tutti gli operai facenti parte del consiglio di fabbrica allargato della Fiat si incontrarono con i dirigenti sindacali. Fu un momento amarissimo. Giovanni Falcone, delegato della sezione carrozzeria di Mirafiori, tenne un memorabile discorso, un epitaffio per le speranze di una generazione di operai del tutto particolare: Un compagno poche sere fa mi diceva:" E' un fatto storico, un altro compagno come noi aveva parlato nel 1969, oggi parli tu e si chiude un'epoca." Allora si apriva, ora si chiude...Mi lascia l'amaro in bocca, questo. Perchè per me dodici anni di lotta non sono stati soltanto dodici anni di lotta così, ma è stata una lunga esperienza politica, lo è stata per tutti. Ci pensate? Un emigrante che viene su dalla campagna, come tanti altri. Non sapevo dire una parola... tanta timidezza ( in parte ce l'ho ancora ma molta è superata), fare dei discorsi politici! Voi pensate che la Fiat possa ancora t

UNA MIA CONSIDERAZIONE SULLA FABBRICA E LA REIFICAZIONE DELL'ESSERE UMANO

La fabbrica è la morte del pensiero e di conseguenza una lenta agonia che porta alla morte della persona. La considero anche la morte dell'autostima: devi sentirti debole, inutile e il più possibile incapace perchè solo così vieni reso impotente. Da questo deduco che la condizione di produttività o efficienza, con cui misuriamo la nostra capacità di essere utili al mercato, viene raggiunta a scapito del cervello. In fabbrica un operaio non deve pensare e non deve chiedersi quale utilità abbia il suo lavoro, ma solo eseguire ordini perché in quelle ore smette di essere sovrano della propria persona. Sei una merce, al prezzo di mercato per altro in costante ribasso, utile al sistema come un ingranaggio è utile al funzionamento di un orologio. Allineati e coperti con ritmi sempre più frenetici, ci dicono di essere in società libere, ma cosa è la libertà? Un operaio è libero? Credo che la condizione di lavoratore dipendente sia in antitesi con la libertà. Ciò che ci ostiniamo a chiamar

LE MIE CONDIZIONI

Se vince il no, la FIAT non farà gli investimenti a Mirafiori. Già girano le scatole che, in un qualcosa definito come democrazia, si debba votare un referendum sotto minaccia di perdere il lavoro. Immagino già i padri di famiglia cosa potranno scegliere. Chi avrà il coraggio o la coscienza di votare contro? Ma in un impeto di ottimismo, mi piacerebbe pensare nel caso vincesse il No, le condizioni alle quali la FIAT dovrebbe sottostare: se vince il No, il gruppo deve impegnarsi a rispettare il contratto nazionale dei metalmeccanici in tutte le aziende sul suolo patrio. Se vince il No, in caso di ulteriori investimenti all'estero, per ogni euro investito l'azienza dovrà impegnarsi a versare 50 centesimi di euro nelle casse dello stato italiano. In fondo, i soldi li ha fatti con il lavoro di italiani e anche grazie a tutte le agevolazioni fiscali. Nel caso poi vada all'estero, lo stato italiano dovrebbe chiedere che vengano rispettati tutti i diritti contrattuali vigenti in I