Sto leggendo diversi libri sulla Resistenza e non nascondo che a volte, difronte a certi gesti eroici, le lacrime di commozione solcano il mio viso anche a ragione di ciò che siamo diventati.
Questo è un testo di Italo Calvino, dove lui in sostanza afferma che la violenza era da entrambe le parti, ma il fine di quest'ultima era totalmente diverso: una fascista per l'oppressione , l'altra partigina per il riscatto umano.
C'è che noi nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m'intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un'umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L'altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perdurare quel furore e quell'odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre, forse senza saperlo, noi per redimercene, loro per restare schiavi.Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l'operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l'uomo contro l'uomo.(da "Il sentiero dei nidi di ragno")
Perchè le loro gesta, possano restare impresse nella memoria di tutti noi come uno splendido esempio di riscatto umano, morale di un popolo e di un'intera Nazione.
Sotto intervista al Compagno Partigiano Giovanni Pesce e a sua moglie che consiglio di guardare.
Questo è un testo di Italo Calvino, dove lui in sostanza afferma che la violenza era da entrambe le parti, ma il fine di quest'ultima era totalmente diverso: una fascista per l'oppressione , l'altra partigina per il riscatto umano.
C'è che noi nella storia siamo dalla parte del riscatto, loro dall'altra. Da noi, niente va perduto, nessun gesto, nessuno sparo, pur uguale al loro, m'intendi? uguale al loro, va perduto, tutto servirà se non a liberare noi a liberare i nostri figli, a costruire un'umanità senza più rabbia, serena, in cui si possa non essere cattivi. L'altra è la parte dei gesti perduti, degli inutili furori, perduti e inutili anche se vincessero, perché non fanno storia, non servono a liberare ma a ripetere e perdurare quel furore e quell'odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre, forse senza saperlo, noi per redimercene, loro per restare schiavi.Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l'operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l'uomo contro l'uomo.(da "Il sentiero dei nidi di ragno")
Perchè le loro gesta, possano restare impresse nella memoria di tutti noi come uno splendido esempio di riscatto umano, morale di un popolo e di un'intera Nazione.
Sotto intervista al Compagno Partigiano Giovanni Pesce e a sua moglie che consiglio di guardare.
Commenti
E' una sinistra da rifondare dai suoi vertici.
Si fa qualcosa per il prossino 25 aprile?
Opponiamoci al disegno di legge che vuole equiparare partigiani e repubblichini
Consumo, lamentarsi e poi alla fine perseverare a non capire niente. In Francia sequestrano manager, da noi il grande Fratello fa record di ascolti: ci sarà un motivo. Per il 25 Aprile è da decidere.
è tutto da ricominciare.
bella intervista.
ciao,
aria
si è rivoltato nella tomba una marea di volte.
Lugubre? non credo...
Io ho potuto studiare qualcosa su di lui soltanto alle elementari con un insegnante comunista... per il resto liceo compreso ZERO ASSOLUTO SULLA RESISTENZA.
pss ho citato Gramsci perchè neppure molti sardi conoscono bene il suo pensiero.
un abbraccio
Elsa
Oggi resistere é difendere la libertà d'opinione e di verità sempre più minacciate, significa non mollare e stare vicino a chi resiste più praticamente dentro una tenda avendo perso tutto e che si vede arrivare un ghigno sorridente che promette case ovunque. Ovunque tranne dove la gente le vorrebbe. Lì dove esistevano prima.
Resistere é combattere le censura e le intimidazioni mediatiche e pensare con la propria testa.
Perché anche oggi anche se senza armi siamo in piena Resistenza.
resistere sempre e comunque.
Grazie per il tuo scritto.