Venerdì sera, si terrà un incontro di promozione riguardo alla costruzione del TIBRE, la nuova arteria autostradale che dovrebbe collegare il Tirreno al Brennero ( dal quale prende il nome), facendo da raccordo fra la A15 Parma-La Spezia con la A22 Brennero-Modena.
Essendo noi contrari, abbiamo scritto un volantino che distribuiremo prima dell'incontro.Lo riporto qui in seguito.
PERCHE’ SIAMO CONTRARI AL TIBRE
- Perché è una grande opera inutile che costerà ingenti somme di denaro pubblico (cioè nostro!) e non porterà benefici rimarchevoli rispetto ai costi economici e ambientali
- Perché significherebbe un ulteriore scempio del nostro territorio già fortemente danneggiato e un colpo tremendo alla nostra agricoltura
- Perché aumenterebbe i già notevoli rischi di inquinamento e di traffico con conseguente ulteriore incremento di tumori e malattie respiratorie, visto anche la nostra non invidiabile situazione a livello mantovano
- Perché comporterebbe conseguentemente perdita di lavoro in agricoltura e non creerebbe un’occupazione duratura e per giunta a basso livello
- Perché questo tipo di incosciente gestione del territorio non aiuta certo l’esigenza di cambiare la politica energetica di riduzione delle emissioni inquinanti di CO2, come prevedono le nuove direttive europee, per contrastare il riscaldamento globale
- Perché gli appalti e subappalti delle grandi opere favoriscono l’intrusione della mafia e della corruzione, stante anche l’impossibilità di vero controllo democratico sulla gestione dei bandi, aumentando quindi il potere dei mafiosi e dei corrotti
- Perché il notevole traffico che si creerà aggiunto a quello esistente, soffocherebbe Gazoldo e i suoi dintorni
- Perché i già ridotti flussi di traffico che non giustificavano una tale spesa un decennio fa si sono ulteriormente ridotti con la crisi economica
Non è più possibile continuare a seguire un modello di sviluppo che ci sta portando al disastro ambientale, economico e sociale; non è più accettabile che per l’interesse di qualcuno o per presunta comodità si distrugga il nostro habitat e la possibilità di vita per le generazioni che verranno;
rifiutiamo queste assurde logiche suicide!
Commenti
Visto gli interessi in gioco, almeno però ci proveremo.
L'obbiettivo è sicuramente, come dici tu, quello di favorire imprese che non faranno altro che realizzare strutture inutili, distruggendo il territorio con i nostri soldi, e senza raggiungere un reale obbiettivo. Salvo quello di arricchire i sedicenti amministratori di turno. Se non è mafia questa...!
Roby
Passando per il parco nazionale?
Per risparmiare cosa? una cinquantina di km??
Comunque ancora una volta, il trucco qual è?
Fare progetti tecnicamente poco realizzabili, sostanzialmente inutili ed ad alto impatto ambientale, in modo da rendere eterni questi cantieri succhia-soldi (pubblici). Credi che il ponte sullo stretto,per esempio, sarà mai terminato?
italia a parte..., buon 2010...
che ci porti almeno la speranza di un miglioramento!
C'è di mezzo anche il parco del Mincio.
Un abbraccio
Per questo sono con voi. Due volte: una con il cuore, per una questione di principio, se vuoi; e una con la speranza che la vostra lotta possa portare i risultati che qui non siamo riusciti ad ottenere.
Un abbraccio.
le nostre sono lotte che non porteranno a nulla perché gli italiani sono tutti proni a questo governo, e non dico che con un altro sarebbe diverso. Una delle obiezioni sarà, come già dici, "Almeno ci daranno qualche posto di lavoro". Pia illusione di posti duraturi.
Che poi per il momento siate in due, non mi stupisce. Nella nostra zone stanno costruendo un inceneritore, un impianto turbogas, la ventilata centrale nucleare di Borgo sabotino, la rimessa in cantiere di Montalto di Castro e altro ancora, ma a nessuno sembra interessare nulla.
Auguro a voi che la partecipazione sia maggiore e più incisiva.
Il progetto parte da molto più lontano e vi ricordo che l'allora Ministro Di Pietro diede il placet all'opera tra l'altro finanziata al 90% se non addirittura al 100% con denaro privato.
Nei bilanci delle due società autostradali interessate all'opera da tempo sono previsti fondi adeguati all'uopo.
Per i fondi pubblici necessari alle strutture secondarie vi è ipotizzato un adeguato rientro dovuto allo sviluppo delle aree interessate.
Vogliamo disquisire sulle modalità e sugli strumenti necessari ad attuare una mobilità sostenibile?
La famosa intermodalità che tanto viene usata a supporto delle contrarietà alla realizzazione delle opere viarie come svilupparla?
La morsa crescente del traffico nei centri urbani,rappresenta un serio problema sia per la mobilità in senso stretto sia per la vivibilità più in generale. Le soluzioni proposte dagli esperti di traffico si scontrano molto spesso con realtà ormai giunte a uno stato di congestione in cui qualsiasi intervento di regolazione della circolazione legata ad una mobilità di qualità risponde solo in modo parziale.
La politica di controllo, che attualmente si va affermando, affianca una nuova leva di controllo, la composizione intermodale del viaggio a quelle classiche.Non si può partire, dalle risorse disponibili o da un puro calcolo ragionieristico, ma si deve partire da un obiettivo da raggiungere che è quello di soddisfare un diritto costituzionale che non può essere messo in subordine ad una “spesa”.
Da tanti,tantissimi, anni si sono fatte opere intermodali faraoniche per alleviare l'impellente domanda di mobilità e che oggi si sono rivelate inadeguate visto il perenne congestionamento e inadeguatezza delle normali vie di comunicazione (provate ad andare a Milano sia in macchina che in treno).
Viviamo in un'epoca nella quale alcune Multinazionale del settore ed il gruppo FIAT in particolare hanno, purtroppo, legato le loro sorti economiche e finanziarie al trasporto su gomma.
Siamo dipendenti,non per nostra volontà,da scelte operate da altri.
Chiediamoci allora alcune cose del tipo:
come salvare l'economia legata alla agricoltura;
come salvare il territorio;
come far progredire aree sottosviluppate;
come salvare l'ambiente;
come essere in Europa;
come salvaguardare la vivibilità nei centri abitati;
come salvaguardare la salute dei cittadini;
come salvaguardare il progresso?
Queste ed altre domande necessitano di risposte.
Non basta dirsi contrari a qualcosa; bisogna dare delle risposte concrete non utopia.
Cordialmente
Giorgio Manuciao
capito