Ieri stavo facendo delle ricerche sull'Illuminismo e qui ho trovato questo:
« L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! – è dunque il motto dell'illuminismo. Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credete. »
(Immanuel Kant, Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?)
Se come diceva Marx, l'epoca pre-illuminista è da considerarsi Preistoria, noi siamo ancora fermi a quell'epoca.
E' un dato di fatto che, in questa società stupida e superficiale, il ragionamento critico e indipendente sia considerato inutile se non addirittura dannoso.
A quando l'evoluzione illuminista?
« L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! – è dunque il motto dell'illuminismo. Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credete. »
(Immanuel Kant, Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?)
Se come diceva Marx, l'epoca pre-illuminista è da considerarsi Preistoria, noi siamo ancora fermi a quell'epoca.
E' un dato di fatto che, in questa società stupida e superficiale, il ragionamento critico e indipendente sia considerato inutile se non addirittura dannoso.
A quando l'evoluzione illuminista?
Commenti
Se comprendessimo una volta per tutte che la ragione è solo una delle facoltà umane, e purtroppo non certo la più forte, forse potremmo guardare al mondo come effettivamente è piuttosto di come vorremmo che fosse. Sarà mai possibile giungere a una conclusione che a me appare perfino ovvia?
Cosa è che mi spinge a dire, che questo sistema è fallimentare se non il ragionare sulle sue conseguenze? Posso dirti che è fallimentare il risvolto positivista dell'illuminismo, ma non l'illuminismo in sè.
Io tramite i sensi con cui percepisco la realtà, il confronto senza il quale la mia percezione non potrà mai diventare oggettiva, e il ragionamento che consegue da tutto ciò, posso dedurre una verità.
O no?
Questo discorso mi appassiona.
La libertà come intendo io, è la possibilità di adoperarsi tramite la partecipazione per il raggiungimento del bene comune.
L'uguaglianza non intesa come uniformità data anche dal conformismo di massa odierno, perchè ognuno ha una propria individualità, ma condizione paritetica di sviluppo delle proprie qualità e propensioni intellettuali.
Che dire? O meglio, che fare?