Passa ai contenuti principali

RIFLESSIONI

In questo periodo ricorre l'anniversario della morte di Giorgio Ambrosoli e Paolo Borsellino, rispettivamente morti 11 Luglio del '79 e 19 Luglio 1992. Uomini che, come tanti altri, hanno servito lo Stato fino all'estremo sacrificio. Sembra banale ora, se non ripetitivo, fare un'analisi della condizione attuale: una organizzazione sociale in cui venendo a meno il concetto di comunità, sembra dissolversi anche il ruolo a cui la politica è chiamata; regolare la società stessa e la convivenza tra le persone. Un gruppo di monadi che crede di perseguire il proprio interesse, con l'involuzione culturale che porta a giustificare i mezzi pur di raggiungere un fine. In questo periodo, ricorre anche l'anniversario della presa della Bastiglia: 220 anni fa si concretizzavano o almeno si provava a gettarne le basi, quegli ideali chiamati libertà, fatellanza e uguaglianza. In questi giorni mi interrogavo appunto sulla condizione attuale. Si parla di democrazia, in una società dove in taluni casi vi è reticenza nell'esprimere la propria opinione per paura di perdere il posto di lavoro, si parla di democrazia in una società dove un gruppetto di potenti , avendo in mano il potere economico può determinare, anche per colpa della politica che ha permesso ciò, il bello e il cattivo tempo. In un'epoca dove il capitale domina incontrastato, in cui la maggior parte delle persone consuma per riempire il vuoto, dato dall'alienazione che si alimenta a sua volta nella ricerca disperata di un'identità e un prestigio sociale nel possedere oggetti, resta solo un'opprimente mestizia nel vedere trascorre la propria vita in mano ad un'entità terza chiamata mercato. Il tutto poi, unito ad anni di indifferenza, egoismo e menefreghismo ci hanno portato alla realtà attuale.
Ora però, voglio essere ottimista: solo il fatto di essere riusciti a individuare il problema può essere un punto di partenza per provare a cambiare. E poi, da buon materialista come direbbe Marx, non è più il momento di interpretare i problemi ma è giunto il tempo di apportare quei cambiamenti utili al miglioramento della società. E' difficile, ma l'umanità, è uscita da periodi anche più cupi e per questo vale sempre la pena provarci. Credo che una persona che si dice di sinistra non deve smettere mai di informarsi, perchè non si è mai finito di essere ignoranti, e soprattutto deve continuare a credere in quella fede razionale che prende il nome di cambiamento e miglioramento della società. E nonostante tutto io ci credo, anche perchè, se è vero che l'uomo è dotato di ragione, tra l'autodistruzione e un cambiameno di mentalità, la scelta deve essere scontata.

Commenti

il Russo ha detto…
Tante, troppe volte oramai ci siamo chiesti se certi sacrifici non siano stati vani...

Post popolari in questo blog

CHI CONOSCE AMA, VEDE, OSSERVA...

Colui che non sa niente, non ama niente. Colui che non fa niente, non capisce niente. Colui che non capisce niente è spregevole. Ma colui che capisce, ama, vede, osserva ... La maggiore conoscenza è congiunta indissolubilmente all'amore ... Chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole, non sa nulla dell'uva. Paracelso Queste parole mi fanno riflettere sul periodo in cui viviamo. Forse perchè penso seriamente, che uno dei problemi della nostra società, sia l' ignoranza che sfocia in una banale superficialità. Guardandomi attorno, noto quanto i media siano riusciti nel compito, di farci credere informati quando in realtà la disinformazione dilaga. Noto quanto le persone siano sempre meno propense a riflettere e a fare una sana autocritica. Mi rendo conto, quanto siamo sempre più incapaci per fragilità, o mancanza di tempo, a gestire i rapporti umani. Quello che voglio dire con queste parole, è quanto sia importante la conoscenza, la riflession

PER NON ESSERE SOLO CONTRO

Allora, qualcuno è entrato nel blog, commentando, per dire che non basta essere contro ma serve fare proposte concrete per uscire dalla sola utopia. Premesso che per me, difronte ad uno scempio ambientale o altre sciocchezze, passa in secondo piano il colore politico che si rende responsabile di ciò: se è necessario, sempre che esista, vado anche contro la volontà di Dio. Ribadisco ancora una volta, che per troppe volte si ascrive come utopia qualcosa che non si ha il coraggio o la capacità di raggiungere, anche per calmare la propria coscienza. Ma siccome credo che, la vera innovazione non venga dal leccaculismo odierno, faccio le mie proposte per non dimostrarmi sempre e solo contro. Sono nell'utopia, ma utopia non è sinonimo di sbagliato: forse semplicemente siamo noi a non esserne all'altezza. La prima proposta è l'uscita incondizionata da questo modello di sviluppo che fa dell'accumulo infinito di denaro e oggetti, la sua religione portante. E' impensabile pote

Progetto veramente interessante

Volevo portare alla luce un progetto molto interessante creato da un gruppo di ragazzi tosti e che secondo noi meritava di essere visto. Si chiama DEVIANCE PROJECT. Qui sotto uno dei tanti video ma che vi farà riflettere sul loro scopo…….. Buona visione.