L'altro giorno ho avuto una discussione con un leghista, siamo arrivati agli insulti e da parte mia l'ho invitato a vergognarsi. Una discussione poco formale, diciamo.
Qui ragazzi miei, la gente è ignorante e vuole restarci: siamo ancora ad uno stadio intermedio fra l'animale e l'essere umano.
E' inutile dare la colpa solo ai politici, quando la cultura dell'italiano medio poco si discosta dalla caverna.
Io non difenderò più nessuno ( a parte una restrittissima parte di conoscenti) , un lavoratore che sia uno, se perde il posto di lavoro.
Dopo almeno trent'anni di quasi totale condivisione dei valori caratterizzanti il sistema: egoismo, individualismo e salvezza individuale; dopo il menefreghismo come pane quotidiano, il sistematico attacco a sindacato e partiti di sinistra portato avanti anche da chi avrebbe dovuto, stante la propria posizione sociale, preservare questo tipo di organizzazioni, me ne sbatto i coglioni: che sprofondassero nella loro merda.
Se non siamo in grado o abbastanza maturi per assumerci le responsabilità di organizzare un cambiamento a livello civile - sociale - democratico, assumiamoci almeno la responsabilità di farci carico delle conseguenze di ciò che siamo diventati. Ricominciamo dall'asilo, insomma.
Qui ragazzi miei, la gente è ignorante e vuole restarci: siamo ancora ad uno stadio intermedio fra l'animale e l'essere umano.
E' inutile dare la colpa solo ai politici, quando la cultura dell'italiano medio poco si discosta dalla caverna.
Io non difenderò più nessuno ( a parte una restrittissima parte di conoscenti) , un lavoratore che sia uno, se perde il posto di lavoro.
Dopo almeno trent'anni di quasi totale condivisione dei valori caratterizzanti il sistema: egoismo, individualismo e salvezza individuale; dopo il menefreghismo come pane quotidiano, il sistematico attacco a sindacato e partiti di sinistra portato avanti anche da chi avrebbe dovuto, stante la propria posizione sociale, preservare questo tipo di organizzazioni, me ne sbatto i coglioni: che sprofondassero nella loro merda.
Se non siamo in grado o abbastanza maturi per assumerci le responsabilità di organizzare un cambiamento a livello civile - sociale - democratico, assumiamoci almeno la responsabilità di farci carico delle conseguenze di ciò che siamo diventati. Ricominciamo dall'asilo, insomma.
Commenti
Un altro punto è il "sistematico attacco a sindacati e partiti di sinistra". C'è da dire che questi ci hanno messo del bello e del buono per farsi mandare a quel paese. I sindacati in particolare si sono svenduti per un piatto di lenticchie pur di garantirsi la sopravvivenza, e questo comunque, anche se non frutto di un processo conscio, è avvertito dalla massa, da qui l'abbandono.
Sulle tue pagine ho più volte ribadito come non vi può essere un cambiamento sociale se questo non passa attraverso il cambiamento intimo dell'uomo. Sono convinto che i cambiamenti intimi avvengono solo a furia di "mazzate" (non fisiche, metaforiche) che uno si prende e che portano a una presa di coscienza.
Forse opporre resistenza alle mazzate in arrivo è sbagliato, forse bisognerebbe assecondare il peggio per poter avere poi il meglio, forse per costruire bisogna prima necessariamente abbattere.
Non so, difficile dire.
In poche parole: chi è causa del suo mal pianga se stesso, io compreso.