Purtroppo la realtà è questa. Demoralizzarsi non serve a niente e a nessuno, semmai è ora di rivedere i metodi con i quali concretizziamo il nostro attivismo.
Spendiamo troppe parole, ma alla fine non ci organizziamo in nulla di concreto.
Ho trovato questo video, per me bellissimo, con l'idea che si possa e si debba ripartire dal coraggio e la tenacia di chi ha cambiato la Storia.
L'attivismo di tastiera, i fiumi di parole, il cinquantesimo commento ad un post non servono a nulla, se poi non si concretizzano le idee nel vivere quotidiano.
A sinistra si preferisce fondare il 126° partito, nel quale si ritrovano gerarchie che non dovrebbero esserci, ognuno con la propria verità in grado di cambiare il mondo, e non si cambia un bel niente.
L'infantilismo poi, ha vinto, assieme all'ignoranza che porta a credersi sconfitti in partenza, perchè come i bambini viziati crediamo che tutto ci sia dovuto.
Storicamente però, le conquiste sono venute dalle lotte!
In questo il web, non è altro che l'ennesimo mezzo utile ad isolarci, togliendoci dall'unico luogo dove si possono cambiere le cose: la strada!
Il nostro bel post nel quale ci specchiamo, il 40° commento di gente che nella maggior parte dei casi( se non tutti) la pensa allo stesso modo, e quanto siamo belli, bravi e buoni.
Morale della favola, dopo tante parole cosa abbiamo cambiato?
Il precariato, la guerra permanente contro un nemico fomentato, la democrazia a puttane, le privatizzazioni selvagge e con tutto questo noi che facciamo? Ci piangiamo addosso? Facciamo il milionesimo post? Il Pd non è vera opposizione, la sinistra ci ha traditi, patapim e patapam?
Saremo in pochi ( e anche questo è da vedere), ma si può sempre fare qualcosa e si deve farlo.
La democrazia la proteggiamo non solo difendendo Santoro, ma dicendo ogni giorno la verità senza paura.
La democrazia la si alimenta solo con organizzazione e partecipazione.
In questo il web è utile, ma deve rimanere un semplice strumento; la realtà non puoi cambiarla nel virtuale.
Spendiamo troppe parole, ma alla fine non ci organizziamo in nulla di concreto.
Ho trovato questo video, per me bellissimo, con l'idea che si possa e si debba ripartire dal coraggio e la tenacia di chi ha cambiato la Storia.
L'attivismo di tastiera, i fiumi di parole, il cinquantesimo commento ad un post non servono a nulla, se poi non si concretizzano le idee nel vivere quotidiano.
A sinistra si preferisce fondare il 126° partito, nel quale si ritrovano gerarchie che non dovrebbero esserci, ognuno con la propria verità in grado di cambiare il mondo, e non si cambia un bel niente.
L'infantilismo poi, ha vinto, assieme all'ignoranza che porta a credersi sconfitti in partenza, perchè come i bambini viziati crediamo che tutto ci sia dovuto.
Storicamente però, le conquiste sono venute dalle lotte!
In questo il web, non è altro che l'ennesimo mezzo utile ad isolarci, togliendoci dall'unico luogo dove si possono cambiere le cose: la strada!
Il nostro bel post nel quale ci specchiamo, il 40° commento di gente che nella maggior parte dei casi( se non tutti) la pensa allo stesso modo, e quanto siamo belli, bravi e buoni.
Morale della favola, dopo tante parole cosa abbiamo cambiato?
Il precariato, la guerra permanente contro un nemico fomentato, la democrazia a puttane, le privatizzazioni selvagge e con tutto questo noi che facciamo? Ci piangiamo addosso? Facciamo il milionesimo post? Il Pd non è vera opposizione, la sinistra ci ha traditi, patapim e patapam?
Saremo in pochi ( e anche questo è da vedere), ma si può sempre fare qualcosa e si deve farlo.
La democrazia la proteggiamo non solo difendendo Santoro, ma dicendo ogni giorno la verità senza paura.
La democrazia la si alimenta solo con organizzazione e partecipazione.
In questo il web è utile, ma deve rimanere un semplice strumento; la realtà non puoi cambiarla nel virtuale.
Commenti
Ma poi le idee devono diventare prassi, come Gramsci già ci ha insegnato e Marx prima di lui. Lo abbiamo dimenticato, troppo spesso.
Spendiamo troppe parole, ma alla fine non ci organizziamo in nulla di concreto".
La strada è ancora bella lunga mi pare, a giudicare da quello che sento in giro e leggo su vari siti di sinistra. Cacchio, ormai volano gli stracci!
Comunque resto ottimista.
Per me il blog non è altro che un modo di riflettere: scrivendo, spesso, mi accorgo anche di come il mio pensiero sia confuso. Scrivendo un post, dipano un po' la matassa aggrovigliata del mio cervello. Ed è proprio attraverso un commento che colgo la lacuna che mi contraddistingue. Ad esempio di come sia stato utile per me il blog, dico che un anno fa, non mi sarei mai sognato di incontrare persone conosciute in rete; come invece è successo 15 giorni fa con i membri di Blog Drome. Incontrare persone così speciali "dal vivo", è sempre una bella esperienza, che ripeteremo. E che mi da quella spinta in più per cercare di far meglio che posso nella vita di tutti i giorni, sapendo che c'è altra gente reale che fa come me.
Ed è anche per questo che sono grato a te ad a tutta la blogosfera
I blog, ma così come i tanti strumenti digitali di informazione alternativa, hanno, a mio giudizio, il mero compito di informare, offrire spunti di riflessione e di discussione, creare una coscienza ed una consapevolezza diffusa.
Ma poi tutto ciò deve essere indirizzato, traghettato verso un reale cambiamento, che non sia solo anelato ma realmente prodotto.
E per farlo nessun computer potrà fare nulla, se non (punto di partenza necessario) porne le basi...
Vedremo in seguito se riuscirò a lavarmi.
un saluto
Io credo che il web sia molto utile per essere voce di quello che non viene più detto, può essere uno straordoinario strumento di solidarietà ma non é ancora riuscito a diventare un partito politico strictu sensu anche perché molti hanno idee diverse e paradossalmente questa ricchezza di individualità é anche a volte il punto debole di tutto. E' vero ci sono i lecchini ma non sono più tanti a mio avviso e credo anche che quello che l'Incarcerato, la madre di Nichi e se mi posso permettere molto in piccolo anch'io qualche volta abbiamo potuto fare, siano segnali forti che la rete può anndare anche nella direzione da te auspicata ossia di uscire dalla rete stessa. Peraltro il popolo viola ne é un ulteriore esempio a prescindere dal tuo pensiero su di esso.
Peraltro con l'avvento di facebook, sei così sicuro che oggi tanta gente anche in rete abbia voglia come soltanto anche un anno fa di lottare come noi? I numeri, dicono di no. E questo credo debba essere il dato preoccupante da cui partire.
Un abbraccio
Daniele
A questo proposito chiedo a tutti quelli che scrivono sui vari blog più o meno di sinistra: in un anno quante volte avete partecipato attivamente a qualche iniziativa o manifestazione di sinistra?
Non mi interessa che mi diate dei numeri, è una cosa che deve rimanere in voi stessi. Se siete consapevoli vi renderete da soli conto se la vostra partecipazione è scarsa, sufficiente o buona.
Da li si deve partire, altrimenti si resterà partigiani da tastiera.
Io scrivo,leggo,mi esprimo nella ret ema faccio e rifaccio anche nel reale nelmio piccolo.
Pichi ma buoni possono cambiare le cose,è questo poi il messaggio di King:sperare e continuare ad "avere un sogno"
Un abbraccio affettuoso assai...e fatti sentire, zingaro!