Una caratteristica della politica attuale, è lo scollamento tra le scelte e i reali bisogni dei cittadini. Al termine delle elezioni, gran parte dei media salutavano con estrema approvazione “la semplificazione del panorama politico nazionale”. Se andiamo ad esaminare nemmeno troppo nel profondo però, ci accorgiamo che il tanto osannato risultato, è una restrizione della rappresentanza parlamentare, e quindi della democrazia, a danno dei cittadini. Detto ciò l’orizzonte è ancora più cupo, se analizziamo “l’anima” che ispira i 2 maggiori schieramenti politici: una falsa dicotomia, a favore di un “libero” mercato, che vede nei momenti di espansione i profitti in mano private, per poi socializzare le perdite nell’ormai evidente incapacità di autoregolarsi. Questo sistema che ha dato, a circa il 13 % della popolazione mondiale , la possibilità di uno sviluppo economico senza precedenti, ormai sembra implodere sotto le sue contraddizioni. I debiti, la questione ambientale, le forti disuguaglianze sociali che negli anni si sono accentuate, rendono lo stato attuale di cose insostenibile.
Se consideriamo i debiti, ci rendiamo conto che molti di noi, spinti dalle sirene dell’apparire e del consumismo, hanno un tenore di vita superiore alle reali possibilità. Ormai siamo schiavi del debito: ci si indebita per la casa, l’autovettura, un elettrodomestico in un circolo vizioso utile solo alla prosperità di banche e grandi gruppi finanziari. Il debito come cappio al collo per rendere più docile qualsiasi resistenza al sistema.
La questione ambientale. Questa forse, è la contraddizione più evidente: il pensare che le risorse naturali siano infinite in un mondo finito è incosciente e a dir poco autodistruttivo. In questa situazione parossistica, si persevera nell’inseguire un sistema che vede nell’accumulo infinito di beni, la principale via per il raggiungimento della realizzazione personale. Tutto ciò, oltre a creare grandi vuoti esistenziali, è la principale causa dell’emergenza rifiuti che vede in Campania la sua lente di ingrandimento ma che in realtà assume sempre più i contorni di un problema nazionale. Ma in questa voce possiamo inserire l’aumento drammatico dei malati tumorali, la cementificazione selvaggia e il problema delle polveri sottili sempre più presenti nella Pianura Padana.
Le disuguaglianze sociali. Nonostante in questi ultimi 30-40 anni siano riusciti a distruggere o quasi qualsiasi forma di lotta sociale in nome del progresso, questa resta la principale ingiustizia del sistema. Quest’ultimo infatti, per poter sopravvivere ha bisogno di ridurre diritti personali, sindacali, perpetrare guerre “democratiche” e favorire privatizzazioni il cui compito non è altro che demolire ogni forma di struttura ( sanità, scuola e tutti quei servizi considerati essenziali) che possa dare una minima parità sociale. Abbiamo a disposizione risorse tecnologiche e scientifiche impensabili solo qualche decennio fa, eppure il tenore di vita, la possibilità di disporre del proprio tempo libero, del stare con la propria famiglia o di soddisfare quelle amenità che rendono piacevole la vita ci vengono proibite dall’involuzione sociale a cui, anche per colpa dell’indifferenza dei cittadini, la classe politica-economica-finanziaria ci ha portato.
Crediamo che, per poter risolvere le inevitabili crisi all’orizzonte, sia ora quantomeno necessario sganciarsi dalle logiche che ci hanno condotto nella situazione attuale.
Se consideriamo i debiti, ci rendiamo conto che molti di noi, spinti dalle sirene dell’apparire e del consumismo, hanno un tenore di vita superiore alle reali possibilità. Ormai siamo schiavi del debito: ci si indebita per la casa, l’autovettura, un elettrodomestico in un circolo vizioso utile solo alla prosperità di banche e grandi gruppi finanziari. Il debito come cappio al collo per rendere più docile qualsiasi resistenza al sistema.
La questione ambientale. Questa forse, è la contraddizione più evidente: il pensare che le risorse naturali siano infinite in un mondo finito è incosciente e a dir poco autodistruttivo. In questa situazione parossistica, si persevera nell’inseguire un sistema che vede nell’accumulo infinito di beni, la principale via per il raggiungimento della realizzazione personale. Tutto ciò, oltre a creare grandi vuoti esistenziali, è la principale causa dell’emergenza rifiuti che vede in Campania la sua lente di ingrandimento ma che in realtà assume sempre più i contorni di un problema nazionale. Ma in questa voce possiamo inserire l’aumento drammatico dei malati tumorali, la cementificazione selvaggia e il problema delle polveri sottili sempre più presenti nella Pianura Padana.
Le disuguaglianze sociali. Nonostante in questi ultimi 30-40 anni siano riusciti a distruggere o quasi qualsiasi forma di lotta sociale in nome del progresso, questa resta la principale ingiustizia del sistema. Quest’ultimo infatti, per poter sopravvivere ha bisogno di ridurre diritti personali, sindacali, perpetrare guerre “democratiche” e favorire privatizzazioni il cui compito non è altro che demolire ogni forma di struttura ( sanità, scuola e tutti quei servizi considerati essenziali) che possa dare una minima parità sociale. Abbiamo a disposizione risorse tecnologiche e scientifiche impensabili solo qualche decennio fa, eppure il tenore di vita, la possibilità di disporre del proprio tempo libero, del stare con la propria famiglia o di soddisfare quelle amenità che rendono piacevole la vita ci vengono proibite dall’involuzione sociale a cui, anche per colpa dell’indifferenza dei cittadini, la classe politica-economica-finanziaria ci ha portato.
Crediamo che, per poter risolvere le inevitabili crisi all’orizzonte, sia ora quantomeno necessario sganciarsi dalle logiche che ci hanno condotto nella situazione attuale.
Commenti
Ecco cosa significa essere di sinistra. E sia chiaro per tutti, non basta essere anti fascisti, pure Fini ora lo è diventato.
In questa epoca di forte repressione culturale, di "libero" mercato che ci sta strangolando tutti e precarizzando la vita, in questa epoca di bipartitismo e finta alternanza, in questa epoca di pecoroni da una parte e dall'altra, essere di sinistra è mettere in discussione l'attuale sistema. E' questo il nuovo fascismo e non ce ne siamo accorti.
Anzi uno si, molti anni fa :
http://www.pasolini.net/ideologia_ppp_e_fascismo.htm
Grande Schiavi o Liberi, grazie per queste perle di informazione.
ps si vede che ti stai acculturando ;)
Davvero.
Condivido tutto e come me molti altri....ma,credo,purtroppo che questa "condivisione"non basti a far cambiare le cose.... e allora CHE FARE?
Un abbraccio
la messa in discussione parte dal basso e mira in alto: dal popolo (che siamo noi) per il popolo(che siamo sempre noi) per arrivare ad un ripensamento completo dell'attuale sistema
un obiettivo ambizioso..
P.S. Grazie per il tuo intervento sul mio blog. Pensa che per quel post ho già perso un lettore. Meglio pochi, ma buoni.
Oggi sono più pessimista, anzi per la verità lo sono sempre di più...consapevolezza incipiente e giustificata?
Ho paura che le parole non riescano a cambiare più nessuno.
Un abbraccio
Ho gradito molto i tuoi auguri, grazie!
Grazie Marco !
ciao,
aria
Pasolini e tanti altri avevano capito prima,non sono stati capiti.
PS incredibile che Punzi sia d'accordo con me ;)
ciao,
aria
IL NUCLEARE:
piaccia o non piaccia l'elemento DI PIETRO è da seguire in questa INTERVISTA di CORRADINO MINEO sul discorso a tema del NUCLEARE
http://www.rainews24.it/ran24/player/video.asp?videoID=11102
CIAO GABRYBABELLE
Delle tre questioni che poni una mi trova in disaccordo, la prima. Ritengo che non tutti siano stati o sono spinti dalle sirene del consumismo e che la loro attuale situazione debitoria sia in qualche maniera stata indotta, spesso in maniera subdola, e penso ai mutui facili elargiti negli ultimi anni, ma anche al debito per l'auto, diventata una necessità vitale più che un lusso (senza spesso non puoi recarti al lavoro, quindi devi possederne una). Sul tenore di vita superiore alle proprie possibilità poi non saprei che dire, se non che in un'epoca in cui il lusso è sbattuto in faccia, chiunque vuole la sua fetta, anzi la merita, e poi in fondo "fin che ce ne è viva il re" è la filosofia che animamolti e che non trovo manco troppo sbagliata.
Un abbraccio. Luz
Darti una risposta dopo aver letto la splendida lettera che ti ha scritto Gap risulta difficilissimo.
Quello che però mi piacerebbe fare sarebbe di parlarne di persona, magari davanti ad un buon bicchiere di vino, gli stimoli e le sfumature degli argomenti da te trattati lo richiedono.
Si avvicina il 25 aprile, bello sarebbe incontrarsi (problematiche che abbiamo permettendo) magari già la mattina, mangiare un boccone insieme e farci del male facendoci del bene: ossia discutendo su ciò che è e ciò che vorremmo fosse.
Grazie.
Ben ritrovato Marco,buona serata.