C''è una corsa a definire nei più svariati modi la gente di sinistra. Non conosco il motivo, ma mi piace troppo questa canzone di Ascanio Celestini. Io sono una zecca comunista, un idealista che non sopporta ogni volta che un diritto diventa privilegio. Io sono una zecca, un negro, un palestinese, un ebreo, un abitante del Sahrawi, un clandestino, un etero, un barbone, un trans, chi muore di fame, un honduregno, un disoccupato, un precario, un fannullone, un afghano, un iracheno, un indigeno del Perù amazzonico che lotta contro l'inquinamento delle multinazionali, un sindacalista in Colombia, uno dei tanti nella folla ogni volta che nasce una rivolta per i diritti. Non mi dovrò sempre sentire dire da altri cosa sono? Sono in grado di capire cosa sono. E poi, siamo sicuri che questa tanto decantata etica del lavoro sia una cosa giusta, quando si lavora per un sistema che distrugge il mondo e per fare cose inutili? E ancora, quell'1% della popolazione mondiale che si arri...
W L'INFORMAZIONE ABBASSO L'IGNORANZA QUANDO IL SAPERE DIVENTA L'UNICA FONTE DI REALIZZAZIONE PER L'ESSERE UMANO