Dal sito di Paolo Barnard, pubblico questo articolo sul caso Gabanelli-Report.
Carogna mangia carogna.
Avete letto? La RAI toglie la copertura legale a Report e ai suoi inviati. Presumo che Milena Gabanelli sia pienamente d'accordo, visto che proprio lei ha alacremente lavorato assieme alla RAI per negare la copertura legale a quello che era un suo giornalista di punta; ha cioè per anni avvalorato e controfirmato il medesimo abbandono in caso di grane giudiziarie che oggi i suoi dirigenti decretano per i suoi collaboratori. Ma bando alle ciance.
Milena Gabanelli, la falsa paladina della libera informazione RAI, si comportò da carogna con Paolo Barnard, tradendolo dopo 10 anni di fedeltà, tradendo tutto il libero giornalismo italiano, e schierandosi come uno stuoino ai piedi dei suoi padroni di viale Mazzini quando negarono al giornalista di Report qualsiasi appoggio legale in occasione di una citazione per danni. La vicenda è narrata per intero qui http://www.paolobarnard.info/censura.php e fu ripresa dalla Rete per mesi.
Oggi, a Gabanelli e ai suoi codazzi di redazione capita esattamente la stessa cosa. Accade che la RAI tradisce Gabanelli. La carogna RAI mangia la carogna Gabanelli. Sul Corriere della Sera del 05/09/2009 Aldo Grasso scrive:
“… Non è un mistero che una trasmissione come quella di Milena Gabanelli sia a rischio. Non solo per compatibilità con la nuova dirigenza ma anche perché il dg Masi le ha tolto lo scudo dell'assistenza legale nonostante non abbia mai perso una causa (ogni autore dei servizi sarà responsabile in proprio di eventuali azioni legali, un sistema per togliere coraggio anche ai più coraggiosi)”.
Brutta notizia. Ma quando, come si diceva, la medesima cosa, e molto peggio, fu fatta dalla RAI a Paolo Barnard nel 2005, Gabanelli e i suoi codazzi di redazione non solo rimasero muti, non solo aggredirono le proteste di Barnard dandogli del vigliacco e del bugiardo, ma appoggiarono in pieno la condotta della RAI. Peggio: Barnard si trovò appunto senza copertura legale da parte dell'Azienda in un procedimento giudiziario originato da una sua inchiesta di Report - vale a dire abbandonato a pagare spese ed eventuali danni - ma scoprì che oltre tutto RAI e Gabanelli si accanivano contro di lui in aula di tribunale, nonostante quell’inchiesta di Barnard fosse stata da loro approvata, trasmessa, lodata e replicata.
La mia protesta di allora parlava proprio di Censura Legale, quella che Grasso ha sintetizzato fra parentesi, e lanciavo un allarme sul suo potenziale di strangolamento della libera informazione. Ma poiché a quel tempo era la 'paladina' Gabanelli a infliggere Censura Legale, nessuno fra le 'belle anime' dell'Antisistema italiano volle muovere un dito. Travaglio pur di difendere la sua amica Milena mi diede pubblicamente del bugiardo. Oggi Censura Legale si abbatte sulla signora di Report, e tutti gridano allo scandalo. Che ipocriti.
Oggi carogna mangia carogna. Giusto. Che altro dire? Ah, sì, una cosa. Barnard all’epoca si rivolse anche ad Aldo Grasso per chiedergli di parlare di quell'ignobile ingiustizia che subiva. Grasso gli rispose: “Ma… sai… io sono amico della Gabanelli, e prima di attaccare un’amica dovrei vedere meglio...”. Barnard gli inviò le prove. Grasso non scrisse nulla. Oggi invece… Che pietà.
P.s. Grasso, non è vero che Gabanelli non abbia mai perso una causa. Ha perso proprio quella dove si accanì contro di me.
Fonte a questo link:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=133
Carogna mangia carogna.
Avete letto? La RAI toglie la copertura legale a Report e ai suoi inviati. Presumo che Milena Gabanelli sia pienamente d'accordo, visto che proprio lei ha alacremente lavorato assieme alla RAI per negare la copertura legale a quello che era un suo giornalista di punta; ha cioè per anni avvalorato e controfirmato il medesimo abbandono in caso di grane giudiziarie che oggi i suoi dirigenti decretano per i suoi collaboratori. Ma bando alle ciance.
Milena Gabanelli, la falsa paladina della libera informazione RAI, si comportò da carogna con Paolo Barnard, tradendolo dopo 10 anni di fedeltà, tradendo tutto il libero giornalismo italiano, e schierandosi come uno stuoino ai piedi dei suoi padroni di viale Mazzini quando negarono al giornalista di Report qualsiasi appoggio legale in occasione di una citazione per danni. La vicenda è narrata per intero qui http://www.paolobarnard.info/censura.php e fu ripresa dalla Rete per mesi.
Oggi, a Gabanelli e ai suoi codazzi di redazione capita esattamente la stessa cosa. Accade che la RAI tradisce Gabanelli. La carogna RAI mangia la carogna Gabanelli. Sul Corriere della Sera del 05/09/2009 Aldo Grasso scrive:
“… Non è un mistero che una trasmissione come quella di Milena Gabanelli sia a rischio. Non solo per compatibilità con la nuova dirigenza ma anche perché il dg Masi le ha tolto lo scudo dell'assistenza legale nonostante non abbia mai perso una causa (ogni autore dei servizi sarà responsabile in proprio di eventuali azioni legali, un sistema per togliere coraggio anche ai più coraggiosi)”.
Brutta notizia. Ma quando, come si diceva, la medesima cosa, e molto peggio, fu fatta dalla RAI a Paolo Barnard nel 2005, Gabanelli e i suoi codazzi di redazione non solo rimasero muti, non solo aggredirono le proteste di Barnard dandogli del vigliacco e del bugiardo, ma appoggiarono in pieno la condotta della RAI. Peggio: Barnard si trovò appunto senza copertura legale da parte dell'Azienda in un procedimento giudiziario originato da una sua inchiesta di Report - vale a dire abbandonato a pagare spese ed eventuali danni - ma scoprì che oltre tutto RAI e Gabanelli si accanivano contro di lui in aula di tribunale, nonostante quell’inchiesta di Barnard fosse stata da loro approvata, trasmessa, lodata e replicata.
La mia protesta di allora parlava proprio di Censura Legale, quella che Grasso ha sintetizzato fra parentesi, e lanciavo un allarme sul suo potenziale di strangolamento della libera informazione. Ma poiché a quel tempo era la 'paladina' Gabanelli a infliggere Censura Legale, nessuno fra le 'belle anime' dell'Antisistema italiano volle muovere un dito. Travaglio pur di difendere la sua amica Milena mi diede pubblicamente del bugiardo. Oggi Censura Legale si abbatte sulla signora di Report, e tutti gridano allo scandalo. Che ipocriti.
Oggi carogna mangia carogna. Giusto. Che altro dire? Ah, sì, una cosa. Barnard all’epoca si rivolse anche ad Aldo Grasso per chiedergli di parlare di quell'ignobile ingiustizia che subiva. Grasso gli rispose: “Ma… sai… io sono amico della Gabanelli, e prima di attaccare un’amica dovrei vedere meglio...”. Barnard gli inviò le prove. Grasso non scrisse nulla. Oggi invece… Che pietà.
P.s. Grasso, non è vero che Gabanelli non abbia mai perso una causa. Ha perso proprio quella dove si accanì contro di me.
Fonte a questo link:
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=133
Commenti
PS Marco ti va lo scambio link (basterebbe aggiornare il vecchio)
Ciao!
dopodichè si puo' anche pensare che "chi di spada ferisce,di spada ferisce"Ma a quanto pare c'è chi a questo detto non da' molto conto,viste le continue malefatte,altro che storie come questa MA ben piu pesanti.
Ti ringrazio comunque ,scriverne e discuterne fa sempre bene,per tutti i giornalisti seri e non piegati a 90°.
Se pensiamo che a "mike bontonno" hanno dato i funerlai di stato e a peppino impastato hanno tolto la lapide in memoria,la dice lunga su dove e come stiamo finendo e in fondo anche perchè tanti giornlisti hanno paura!!
Povero peppino cosi bistrattato persino da morto dai malefici nanoverdi..di questo passo,quelli la,sono cosi liberali che ad UN Lettarman gli faranno un mausoleo?Non oso pensare che vorranno fare
alla fine di berlusconi,perchè arrivera' la fine vero? Io intanto ho trovato finalmente l'idea giusta,si si l'ho trovata!!
Come liberarci del cavaliere!forse non basta,anzi certo,ma stai tranquillo che conoscendo il suo esagerato egocentrismo gli dara' MOLTO FASTIDIO,MOLTO...
Che rivincita del cazzo é, se uno ha subito un'ingiustizia (condizionale obbligatorio perchè la conduttrice di Report ha sempre negato)godere del fatto che la subisce un altro?
Per amatamari: serve sempre analizzare il passato, se si vuole capire gli errori che ci hanno portato alla discgrazia odierna.
Avendo avuto modo di scambiare qualche email con Paolo, il suo rancore, credo, sia dovuto alla mancata capacità di alcuni giornalisti di uscire dalla propria "parrocchia".
Era logico capire che la "censura legale", prima o poi colpisse oltre lui, l'intero staff di report.Soprattutto visto il clima che tira. E poi, se non fosse vera la cosa, come mai visto il putiferio in internet da lui causato, non è partita qualche denuncia nei suoi confronti?
Il mio vuole essere un apertura di dibattito, su una cosa che credo, sia giusto conoscere.
Caro Marco grazie di averci fatto conoscere il rovescio della medaglia.
Mi sa che aveva ragione mia nonna che diceva: "Fai del bene e scordatene, fai del male e ricordatene!"
Insomma alla fine qui mi sa che non si salva nessuno.
L'Italia è proprio la terra dell'ipocrisia..e anche stasera, tra la Lega e il ricatto dei voti, Fini e la sua "opposizione" e i funerali di Stato a Mike ( niente da dire sulla persona e il personaggio per carità, però forse sono stati esagerati...)anche stasera finisco la giornata con la nausea.
Mi verrà la gastrite prima o poi per questa Italia di brutti, sporchi e cattivi.
Un abbraccio molto affettuoso e riconoscente per la notizia.
oltre a essere un pazzo isterico (come prova, al contrario di quello che crede lui, lo scambio di missive con Travaglio che ha pubblicato sul suo sito)
Barnard passa più tempo a sparare a zero sui suoi colleghi più famosi che a fare critica
e ogni volta che si discute di un problema, lui si lamenta che "esistono problemi più gravi"
è un allorista e un rancoroso
e mi dispiace dirlo, perché non mi dispiaceva quando si occupava di fare inchieste invece che di fare le pulci ai colleghi
che Travaglio e soci non siano cavalieri senza macchia è importante ricordarlo, ma Barnard è ormai oltre il ridicolo
qui si fa la fine dei capponi di Renzo, e sprecare le energie in questo modo lo trovo colpevole
dobbiamo smetterla di aspettarci la perfezione del cavaliere senza macchia
la cosa importante è la qualità dell'informazione, non chi ce la fornisce