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MESSAGGIO AGLI OPERAI



Un grazie di cuore, un grazie di cuore a tutti quegli operai che quando votano, pensano più alla paura dell'immigrato che a quello che fanno. Vorrà dire che, a forza di perdere lavoro, un giorno saremo costretti noi ad emigrare e allora di chi avremo paura, di noi stessi? Inizio a pensare che, in un paese in costante regressione culturale come il nostro, sia necessario il patentino per poter votare. Perchè è inutile dire, o ribadire, che tanti operai hanno votato contro il proprio interesse. Chi è causa del suo mal... pianga se stesso. Mi dispiace solo che piange anche chi non ha colpa...

Commenti

il Russo ha detto…
Se lo meritano gli operai che lo votano: s'inculassero.
Gap ha detto…
Sbagliate come al solito, la colpa è dei comunisti. La colpa è della Fiom. La colpa è della Cgil, del SdL. Quando gli operai italiani torneranno alle condizioni dell'ottocento, perché quella è la strada non faranno più in tempo a porre rimedio.
Pape Satan Aleppe ha detto…
Quello di Mirafiori rischia di essere uno spartiacque pericolosissimo per tutti i lavoratori ....
Rouge ha detto…
Quello di Pomigliano, rischiava di esserlo. Questo di Mirafiori è la conferma, poi toccherà alle altre.
Comunque non me la sento di colpevolizzare chi è costretto a dire sì controvoglia, piuttosto quelli che son convinti che sia una cosa buona. Purtroppo sono parecchi. Ma nonostante tutto mi auguro vinca il sì, in caso contrario si sa già chi saranno i "colpevoli". E non è cosa buona, proprio per niente: rischia di scomparire pure l'ultimo baluardo.
la Volpe ha detto…
@rouge

Non sono sicuro di capire il tuo ragionamento...

Io credo che debba vincere il no a costo di vedere Marchionne chiudere. Un governo serio gli direbbe: "te ne vai? e io ti esproprio le macchine", intanto si comincia così e poi vediamo come sistemare gli operai. Ma non si può dar loro la possibilità di espropriarci dei diritti con questi ricatti.
Rouge ha detto…
@ Volpe: premetto un paio di cose. Potessi votare voterei no, ma non lavoro in fiat; ieri sera ero alla manifestazione, e non lavoro in fiat.
Venendo a noi.... il mio augurio è dettato da alcune considerazioni. Se vince il sì non è detto che fiat mantenga le promesse: in assenza di dettagli precisi, che l'azienda non ha fornito, niente impedisce di pensare che l'intenzione sia comunque di chiudere addossando la colpa ad altri.
Se vince il no, e fiat mantiene quanto minacciato, la Fiom sarebbe vista come l'unica responsabile della chiusura dello stabilimento, cosa che ricadrebbe anche su tutto l'indotto (parliamo di circa 1000 aziende con 30.000 addetti che già oggi se la passano male tra cig e mobilità): ergo la fiom si ritrova in un mare di merda.
Considerato che la fiom è l'unica che pare avere ancora interesse per i diritti dei lavoratori e l'unica a cercare di mettere dei freni allo sfacelo totale (sempre in materia di diritti), sarebbe meglio se si salvasse e continuasse la lotta.
C'è la terza ipotesi, che con il no dei lavoratori fiat faccia marcia indietro, e sarebbe una vittoria, ma siccome fiat al momento non ha grossi interessi ad investire in Italia (per via che il costo di chrysler è legato all'andamento fiat: peggio va la fiat meno costa la chrysler) potrebbe procrastinare la ripresa di mirafiori alle calende greche (con conseguenze sia per fiat che per l'indotto).
Ragion per cui a conti fatti sarebbe meglio costringere fiat a investire.

P.S.
"Un governo serio gli direbbe....".
Ma di che parli? Qua siamo in Italia.

"Ma non si può dar loro la possibilità di espropriarci dei diritti con questi ricatti."
Verissimo, ma visto Pomigliano mi paiono temi che a quanto pare non interessano ai lavoratori, per lo meno non a tutti, comunque non più della pagnotta quotidiana.
E' che dei diritti ti accorgi solo quando li perdi e hai voglia a parlargli di dignità e ideali.
Comunque ribadisco che non colpevolizzo quanti sono costretti a dire sì. Gli altri, quelli convinti, beh... han bisogno di essere servi e ora han ritrovato il padrone.
Un saluto.
la Volpe ha detto…
@rouge

Capisco il ragionamento, e temo tu possa avere ragione, ma non sono d'accordo con le conclusioni che trai. :)

Il dissenso è il sale della democrazia! ;)

Buone cose!
lucy ha detto…
con il mio solito ottimismo ho voluto immaginare un dialogo tra amministratore delegato - uno qualunque - e un operaio - uno qualunque.
Ne è uscito questo

anno 2023

stabilimento meccanico "la favorita"

il responsabile per l'amministrazione della società, come da contratto, invita gli operai a rispondere ad un test orale sulla qualità del lavoro in fabbrica.
Viene sentito, in maniera alquanto democratica, il signor verdini, operaio a 745 euro al mese in turni di lavoro di 5 giorni la settimana più gli straordinari in orario di 15 ore lavorative al giorno con una sola pausa di 20 minuti, senza pausa mensa e senza pausa "gabinetto".
Il signor Verdini si è fatto impiantare un catetere per evitare di espletare le funzioni fisiologiche.

il responsabile fa accomodare il signor Verdini e lo sottopone al test

respons. - signor verdini si segga, le ricordo che lei può rispondere democraticamente e liberamente alle domande che le sottoporrò. Cominciamo, si metta comodo.
Lei è contento del lavoro che fa vero?

Verdini - be vede.. io credo..

respons- mi scusi se la interrompo, lei è liberissimo di esprimersi come vuole ma le ricordo che sarebbe il caso di pensare positivo e rispondere allo stesso modo

verdini - io.. certo io mi sento libero di dire che il mio lavoro è un po' alienante e poi non so magari..

respons- non andiamo bene signor verdini. Io le ricordo che sarebbe il caso di non dare questa impressione alla nostra amministrazione. Non sarebbe bello perdere un elemento come lei.

verdini - si be io.. in tal caso.. sono molto soddisfatto del mio lavoro

respons- anche della sua paga?

verdini - be.. credo che non sia proprio..

responsab- stava per dire che è troppo elevata vero?

verdini - io veramente.. volevo dire che è troppo bassa..

responsab. le ricordo che una pessima impresssione comporterebbe la fine del contratto che ha stipulato con noi

verdini - ecco allora credo che si la paga sia troppo elevata

responsab. - quindi lei è disposto a lavorare 20 ore al giorno a 650 euro al mese vero?

verdini - ma scusi ma come faccio a vivere!

responsab - ma lei puoi vivere benissimo noi siamo una famiglia lei può vivere con la nostra famiglia se non riesce a vivere nella sua. non trova!?

verdini - quindi io dovrei vivere qui in fabbrica?

responsab. si esattamente. è disposto quindi a vivere in fabbrica?

verdini - io..

responsab. si ricordi cosa pensiamo della negatività..

verdini - si sono disposto.

responsab. - bene il test credo che sia concluso le verrà diminuito lo stipendio e lavorerà di più inoltre risiederà qui da noi in fabbrica senza far ritorno a casa sua.
Siamo molto contenti di ciò che è stato fatto.
un'ultima cosa. ovviamente lei è disposto anche a rinunciare al diritto sindacale e di sciopero, non la faccio neanche rispondere è ovvio che è daccordo.
SCHIAVI O LIBERI ha detto…
Grazie Lucy, ma se questo è il futuro, spero ci svegliamo prima....

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