« Era giunta l'ora di resistere; era giunta l'ora di essere uomini: di morire da uomini per vivere da uomini. »
Piero Calamandrei
Ho trovato questa frase mentre ripassavo la Resistenza.
Tutti sappiamo che la situazione è critica, ormai l'unica soluzione sembra essere l'azzeramento di un sistema finanziario inesigibile. Dal punto di vista prettamente consumistico, questo default incute paura: si perdono posti di lavoro, si deteriora uno stile di vita comunque insostenibile e si percepisce un maggior senso di insicurezza nei riguardi del futuro. Insomma...tutto assume i contorni del disastro. Per me invece, questa è una straordinaria occasione per liberarci da un sistema che ha sperperato risorse ambientali e umane, per uscire da una logica che ci vede alienati al lavoro, a quegli oggetti acquistati, utili solo a calmierare il disagio di una vita troppe volte ricca di solitudini e nevrosi. Si creano vuoti esistenziali, per i quali viene data come soluzione il consumo, il pensare che la felicità derivi da quanti oggetti si possiedono. Ebbene...è un fallimento, le depressioni, i disagi sono in costante aumento, non siamo più in grado di coltivare rapporti umani soddisfacienti rifugiandoci sempre più in cavilli, con i quali non facciamo altro che allontanarci dal nostro essere... dal nostro vicino. La felicità deriva dai rapporti umani, quelli veri, che giorno per giorno si coltivano perchè ogni mattino è un respiro nuovo. Ditemi voi, facciamo figli per lasciarli la maggior parte della giornata in un asilo, ci sposiamo o fidanziamo più per paura di restare soli che per la voglia di condividere un cammino; e poi, si trascorre sempre meno tempo con le proprie famiglie, è questo il progresso del tenore di vita? Un ' inutile rincorsa al nulla, per la quale tra l'altro si arricchisce, a discapito di tutto il resto, una minimissima parte di popolazione mondiale?
Ridatemi la natura, il tempo necessario per coltivare rapporti umani con un sistema che metta l'ambiente e l'essere umano come fine e non come mezzo, e non avrete più la mia opposizione signori del mondo. Fino ad allora però, il mio risentimento non troverà pace per voi che avete reso l'essere umano servo del denaro.
Lascio questo video, per me bellissimo, tratto dal libro che ho appena terminato i " Sentieri dei nidi di ragno" di Italo Calvino.
Commenti
Già proprio così...
Il libro l'ho letto. Bello veramente...
Anche un urlo di disperazione per ora, come inizio, sarebbe qualcosa. Sarebbe appunto, quell'inizio.
Un'occasione marco? io lo spero ma temo veramente che si debba arrivare ad un punto di rottura veramente drastico e, non escludo, anche violento. E la cosa non mi piace e mi impaurisce
Ora forse sembrerò pessimista e la mia posizione troppo estrema, ma sono arrivata a pensare (il mondo esterno mi ci ha portato) che il peggio non sia ancora arrivato e che questa discesa in caduta libera non sia ancora finita. La svolta arriverà, questo me lo auguro, ma siamo ancora troppo viziati e superficiali per fare il primo passo.
Mi fà male essere considerata un futuro oggetto da lavoro,penso alla scuola dove ci vedono già come gente che dovrà produrrè per la società,è diventato quasi impossibile studiare per se stessi,oggi bisogna farlo per gli altri...per trovarsi un lavoro appena possibile ,un lavoro che magari non corrisponde ai nostri sogni e a quello che volevamo,ma bisogna accettarlo perchè non c'è altro,e lavorare 10 ore al giorno per il bene dello stato...se ne andasse all inferno lo stato,io nn sono una macchina sono un essere umano!!!
Che vita è?A volte i chiedo se di nascere ne è valsa veramente la pena....inseguire ciò che sogno sarà difficilissimo...ma io non voglio vivere solo per produrre qualcosa...
Ah, si! "Solamente" gli ideali...
E' vero che decenni fa non c'era una grossa diversità di situazione in termini pratici: c'era chi lavorava un numero impressionante di ore al giorno, chi per mentalità o per necessità non poteva cogliere quei preziosi momenti di vicinanza umana con chi ci ci circonda.
Ma è anche vero che molto di ciò che ci è stato impedito per costrizioni sociali ed economiche prima, ora ce lo stiamo impedendo con le nostre stesse mani.
Stiamo stravolgendo del tutto le priorità naturali dell'uomo. Stiamo dando il via ad uno stile di vita sempre più artificiale.
Non so quanto un sistema innaturale così possa tirare avanti. Forse il senso naturale delle cose tende a ripristinarsi inesorabilmente. Certo è che se non parte da nessuno di noi la spinta per farlo, anche se una "rivoluzione ambientale" dovesse accadere comunque, forse dovremmo aspettare un sacco di tempo. O forse per sempre.
Calamandrei ci vide giusto su tante cose!