Abu Omar: un'ingiustiza bipartisan
«Gli ultimi due presidenti del consiglio hanno utilizzato il segreto di stato in modo strumentale per impedire l'accertamento della verità giudiziaria». Lo ha detto ieri il pubblico ministero di Milano Armando Spataro nella sua requisitoria al processo sul caso Abu Omar: e io gli credo. Per lo scrupolo con cui la sua Procura ha lavorato in questi anni. E per l'evidente scrupolo, di segno opposto, con cui Prodi e Berlusconi hanno tentato di sabotare con ogni mezzo questo processo. Un processo e un sabotaggio di cui la politica, l'opinione pubblica italiana e la grande stampa beatamente se ne fottono. E sbagliano. Il rapimento di Abu Omar, lo scellerato patto tra Sismi e Cia per azzerare de facto lo stato di diritto nella lotta al terrorismo, non chiama in causa solo una trentina di imputati. È il racconto di un malinconico consociativismo della menzogna, una reticenza che ha unito in questi anni centrodestra e centrosinistra nel medesimo obiettivo: salvare la faccia ai servizi segreti (americani e italiani), tutelare la nobilissima figura del generale Pollari e affermare il concetto che nella caccia ai presunti complici di Al Qaeda ogni scorciatoia è legittima. Anche quella delle extraordinary renditions. In altri paesi, altri prudentissimi governi progressisti su questa vicenda hanno ammesso responsabilità, denunciato pressioni, riconosciuto errori. Qualche esempio? I laburisti inglesi: è vero, gli americani ci chiesero di mettere a disposizione una nostra base militare per il trasporto dei loro prigionieri. I servizi segreti tedeschi: è vero, i nostri agenti hanno partecipato all'interrogatorio di vittime di renditions a Guantanamo e altrove. Il governo spagnolo: è vero, molti voli della Cia coinvolti in quelle operazioni hanno utilizzato i nostri aeroporti. In Italia è accaduto esattamente il contrario: é falso, hanno detto Prodi e Berlusconi, nulla abbiamo saputo, nulla abbiamo concesso, nulla abbiamo sbagliato... Di fronte a un'inchiesta giudiziaria equilibrata e impeccabile (se non altro per aver riaffermato che le nostre leggi sono uguali per tutti, agenti della Cia inclusi), di fronte all'evidenza di una grossolana operazione paramilitare, di fronte alla certezza che il nostro servizio di sicurezza militare aveva organizzato dossier e pedinamenti contro giudici, giornalisti e politici, di fronte all'indecenza di questi e altri fatti (ripeto: fatti, non opinioni) uno dei primi atti politici del governo Prodi è stato quello di far quadrato attorno alla cupola del Sismi. Fino alla sfrontatezza del vicepremier Rutelli, lestissimo a sollevare, a nome del nostro governo, un conflitto di competenza davanti alla Corte costituzionale per bloccare il processo di Milano. Gesto di esemplare subalternità, anche se non è chiaro a vantaggio di chi: dell'amministrazione Bush? Del Sismi? Dei suoi dossier? La sensazione, qualcosa più d'una sensazione, è che in questo vizio di destra e sinistra nel non dire e nel non sapere ci sia qualcosa di peggio d'una generica miopia politica. Certamente un'occasione mancata da parte del Partito democratico che ancora una volta ha scelto di non far sentire la propria voce. E non aiuta nemmeno il rinvio del dibattimento a maggio: come se la verità su Abu Omar e sui padrini di quell'operazione sia un trastullo per anime povere e non un punto di principio giuridico e civile su cui questo paese si gioca la faccia.
Claudio Fava
«Gli ultimi due presidenti del consiglio hanno utilizzato il segreto di stato in modo strumentale per impedire l'accertamento della verità giudiziaria». Lo ha detto ieri il pubblico ministero di Milano Armando Spataro nella sua requisitoria al processo sul caso Abu Omar: e io gli credo. Per lo scrupolo con cui la sua Procura ha lavorato in questi anni. E per l'evidente scrupolo, di segno opposto, con cui Prodi e Berlusconi hanno tentato di sabotare con ogni mezzo questo processo. Un processo e un sabotaggio di cui la politica, l'opinione pubblica italiana e la grande stampa beatamente se ne fottono. E sbagliano. Il rapimento di Abu Omar, lo scellerato patto tra Sismi e Cia per azzerare de facto lo stato di diritto nella lotta al terrorismo, non chiama in causa solo una trentina di imputati. È il racconto di un malinconico consociativismo della menzogna, una reticenza che ha unito in questi anni centrodestra e centrosinistra nel medesimo obiettivo: salvare la faccia ai servizi segreti (americani e italiani), tutelare la nobilissima figura del generale Pollari e affermare il concetto che nella caccia ai presunti complici di Al Qaeda ogni scorciatoia è legittima. Anche quella delle extraordinary renditions. In altri paesi, altri prudentissimi governi progressisti su questa vicenda hanno ammesso responsabilità, denunciato pressioni, riconosciuto errori. Qualche esempio? I laburisti inglesi: è vero, gli americani ci chiesero di mettere a disposizione una nostra base militare per il trasporto dei loro prigionieri. I servizi segreti tedeschi: è vero, i nostri agenti hanno partecipato all'interrogatorio di vittime di renditions a Guantanamo e altrove. Il governo spagnolo: è vero, molti voli della Cia coinvolti in quelle operazioni hanno utilizzato i nostri aeroporti. In Italia è accaduto esattamente il contrario: é falso, hanno detto Prodi e Berlusconi, nulla abbiamo saputo, nulla abbiamo concesso, nulla abbiamo sbagliato... Di fronte a un'inchiesta giudiziaria equilibrata e impeccabile (se non altro per aver riaffermato che le nostre leggi sono uguali per tutti, agenti della Cia inclusi), di fronte all'evidenza di una grossolana operazione paramilitare, di fronte alla certezza che il nostro servizio di sicurezza militare aveva organizzato dossier e pedinamenti contro giudici, giornalisti e politici, di fronte all'indecenza di questi e altri fatti (ripeto: fatti, non opinioni) uno dei primi atti politici del governo Prodi è stato quello di far quadrato attorno alla cupola del Sismi. Fino alla sfrontatezza del vicepremier Rutelli, lestissimo a sollevare, a nome del nostro governo, un conflitto di competenza davanti alla Corte costituzionale per bloccare il processo di Milano. Gesto di esemplare subalternità, anche se non è chiaro a vantaggio di chi: dell'amministrazione Bush? Del Sismi? Dei suoi dossier? La sensazione, qualcosa più d'una sensazione, è che in questo vizio di destra e sinistra nel non dire e nel non sapere ci sia qualcosa di peggio d'una generica miopia politica. Certamente un'occasione mancata da parte del Partito democratico che ancora una volta ha scelto di non far sentire la propria voce. E non aiuta nemmeno il rinvio del dibattimento a maggio: come se la verità su Abu Omar e sui padrini di quell'operazione sia un trastullo per anime povere e non un punto di principio giuridico e civile su cui questo paese si gioca la faccia.
Claudio Fava
Commenti
Il segreto di Stato è stato posto praticamente in tutti i procedimenti sulle stragi...
Per fortuna che l'impegno del procuratore nel processo contro Pollari e di tutti coloro che hanno fatto il loro lavoro stanno portando piano piano all'affioramento della verità.
Vergognoso e golpistico l'atteggiamento usato dai governi Berlusconi e Prodi sulla vicenda, soprattutto se si pensa che, dopo gli scandali sullo spionaggio e sul caso Omar, il governo Prodi, per mano del ministro Amato, ha avuto il "coraggio" di promuoverlo a Consigliere di Stato a Palazzo Chigi.
Ruolo che continua a ricoprire tuttora.
li prenderei tutti a calci nel culo.
pardon...ma quando ci vuole...
Mi piacerebbe che tu venissi a votare. Grazie!
I maledetti segreti di Stato...
BUON INIZIO SETTIMANA
Ringrazio il caro amico Sabatino http://sababo.blogspot.com/
per questo premio che mi trova assolutamente impreparata :-)
ed a mia volta segnalo tre blog per l'assegnazione del premio.
1. Nuria http://nuria-vagalume.blogspot.com/
2. Marco Alessandro http://schiavioliberi.blogspot.com
3. L’incarcerato http://incarcerato.blogspot.com/
E tanto di cappello a te che l'hai postato. C'è bisogno di aprire gli occhi a questa Italia sonnolente.
Un bacio.
Non c'e alcun segreto di STATO sull'attività di intelligence che stanno sporcamente e scandalosamente conducendo SISMI e SISDE contro Centri Sociali e Società del Governo Iraniano.
Il nostro Servizio Segreto Militare ci fa dono dell'ennesima figuraccia di merda mondiale proprio in concomitanza col 4 marzo; FESTA del SISMI. Il problema non è se SISMI (e SISDE) possano spiare o meno i Centri Sociali ed il Governo Iraniano. E' che nel loro stile (stile Nicolò Pollari) lo fanno alla cazzo.
Lo si capisce benissimo dalla lettura della lettera riservata dell'agente 007 del SISMI Altana Pietro che ha inviato alle nostre autorità di governo:
http://piemonte.indymedia.org/article/3566
Si ha come la sensazione di trovarsi di fronte ad uno scritto per certi versi sconcertante, a metà strada tra il comico ed il surreale. Nel documento son descritte le variegate attività di intelligence da sviluppare contro i Centri Sociali e tutte le società controllate dal governo Iraniano residenti sul territorio Italiano (l’agente del Sismi fa il nome delle società NISCO, IRASCO, IRITEC, IRISA, TEEN TRANSPORT, IRAN AIR, etc etc). Il contenuto è di una gravità assoluta.
Pensare che solo l'11 giugno 2008 Palazzo Chigi aveva diramato il comunicato:
"SISMI e Governo Italiano non hanno mai posto in essere azioni ostili contro il Governo Iraniano".
http://www.governo.it/GovernoInforma/Comunicati/dettaglio.asp?d=39289
OCCHIO CHE CENTRI SOCIALI
ED IRANIANI
NON SONO POI COSÌ COGLIONI
COME CREDE BERLUSCONI
E NON SON COSI' CRETINI
COME CREDE FRATTINI.
(fa anche una discreta rima).
http://piemonte.indymedia.org/article/4294
هاء 'ايل مقتضبة بلاغ بلاتسو شيجى ، 11 يونيو 2008
إيران : الحكومة ، وادعاءات كاذبة ، ولم الأعمال العدائية
http://www.governo.it/GovernoInforma/Comunicati/dettaglio.asp?d=39289
سيلفيو برلسكوني والحكومة الايطالية تقول الكثير من الأكاذيب؟ يصبح نصها كما سيسمي تجسس في الشركات التي تسيطر عليها الحكومة الايرانية. حتى الآن) وإلى أن يتم حجب) لا يزال بإمكانك أن تفعل ذلك في :
http://piemonte.indymedia.org/article/3566
http://piemonte.indymedia.org/article/4294
هاء 'سرية نشرت رسالة بعث بها الى رئيس الجمهورية و2 مديري أجهزة المخابرات (المخابرات العسكرية الايطالية وSisde) من 007 رجلا يدعى بيتر Altana. في الرسالة التي ذكرت من الاحالات (نيابة عن المخابرات العسكرية الايطالية (لأنشطة الاستخبارات ضد المراكز الاجتماعية ، وجميع الشركات التي تسيطر عليها الحكومة الإيرانية في ايطاليا (سيسمي وكيل هو اسم الشركة Nisco ، سريع الغضب ، IRITEC ، IRISA ، المراهقة النقل ايران اير ، الخ الخ).
في هذا السياق محرجة فرانكو فراتينى وزير الخارجية وقد هرع الى القول ان ايطاليا تعتبر ايران بانها "المحاور" جديرة بالثقة حول قضية أفغانستان (من "دولة مارقة" إلى "موثوق بها"؟)
علما بأن الإيرانية ليست غبية مثلما كان في ذلك الحين نؤمن به.
Quei nicolòmachiavelli(ci) del SISMI - ora Aise - rispolverano la strategia del “bastone e la carota”
Dopo che s'è sparsa la notizia che SISMI e SISDE spiano gli iraniani il Governo Italiano tenta di correre ai ripari.
Links (*):
http://piemonte.indymedia.org/article/3566
http://piemonte.indymedia.org/article/4294
Obiettivo: uscire dall'imbarazzante spy story! Come? Con una prima teatrale performance, sotto le mentite spoglie dell'iniziativa editoriale (ma scatteranno presto altre operazioni “simpatia” e numerose altre “carinerie” mediatiche studiate a tavolino).
Si presta all'uopo il Gian Guido Folloni, presidente dell'enigmatico ISIAMED - 'Istituto Italiano per l'Asia e il Mediterraneo. Folloni è una vecchia conoscenza del SISMI. Al tempo del Rais di Baghdad, Saddam Hussein il suo nome circolò al fianco di trafficanti d'armi internazionali – del calibro di Augusto Giangrandi e Carlos Remigio Cardoen - come tra i beneficiari di generose forniture di greggio iracheno. I ben informati sostengono che grazie ai buoni uffici di Forte Braschi riuscì ad uscire indenne dall'inchiesta “Oil for Food”.
Che dice Gian Guido Folloni degli iraniani? Lo spiega lui stesso in una missiva circolarizzata presso gli ambienti giusti (che ha un oggetto che è tutto un programma):
“Leggere la rivoluzione iraniana a Roma”.
Link:
http://piemonte.indymedia.org/article/5025
Spiare e adulare. Il bastone e la carota.
Il Ministro degli Esteri Franco Frattini però (prudenzialmente) preferisce non farsi vedere dal Presidente iraniano.
A monte il meeting. Non si sa mai ...