Ieri ho partecipato ad una festa nel veronese organizzata in favore di Emergency, alla quale poi è stato assegnato il premio Trabucchi per la passione Civile. Purtroppo Gino Strada, causa inconveniente, è dovuto partire per l'Afghanistan e quindi non ha potuto assistere alla festa in suo onore.
Invitati, avendo vinto le due passate edizioni, c'erano sia Ascanio Celestini che Marco Paolini.
Ascanio Celestini, con la sua piccola orchestra a sinistra, piccola perchè siamo rimasti in pochi, ci ha deliziato con i suoi monologhi sempre taglienti. Gli argomenti hanno spaziato dal problema dei rifiuti, alle discriminazioni razziali fino alla situazione politica in generale.
Poi circa a metà, i tre amici tra i quali figurava anche Frankie HI-NRG MC, nome d'arte di Francesco Di Gesù, si sono dilettati in un dibattito inerente alla passione civile.
Si è dibattuto sulla necessità di confronti costruttivi, di trovare luoghi adatti per farlo ed essere in questo modo il più efficaci possibile. Però, anche sul dare concretezza alle parole, creandosi obiettivi minimi per poter raggiungere poi in seguito i grandi traguardi. Il rischio è di perdersi in parole... parole.. parole.
Paolini ha ricordato Mario Rigoni Stern e la sua neve. Poi in un breve monologo si identifica con un padre, che vedendo la propria figlia partire per fare il soldato si chiede dove ha sbagliato.
Invitati, avendo vinto le due passate edizioni, c'erano sia Ascanio Celestini che Marco Paolini.
Ascanio Celestini, con la sua piccola orchestra a sinistra, piccola perchè siamo rimasti in pochi, ci ha deliziato con i suoi monologhi sempre taglienti. Gli argomenti hanno spaziato dal problema dei rifiuti, alle discriminazioni razziali fino alla situazione politica in generale.
Poi circa a metà, i tre amici tra i quali figurava anche Frankie HI-NRG MC, nome d'arte di Francesco Di Gesù, si sono dilettati in un dibattito inerente alla passione civile.
Si è dibattuto sulla necessità di confronti costruttivi, di trovare luoghi adatti per farlo ed essere in questo modo il più efficaci possibile. Però, anche sul dare concretezza alle parole, creandosi obiettivi minimi per poter raggiungere poi in seguito i grandi traguardi. Il rischio è di perdersi in parole... parole.. parole.
Paolini ha ricordato Mario Rigoni Stern e la sua neve. Poi in un breve monologo si identifica con un padre, che vedendo la propria figlia partire per fare il soldato si chiede dove ha sbagliato.
Ancora Ascanio Celestini molto critico perchè, ai nostri tempi, essere fascista non è più un vergogna ma anzi.....(quasi) una cosa di cui vantarsi PURTROPPO.
La fine con Giovanni Di Gesù repper che devo dire, pur non essendo un amante del genere, mi ha fatto una buona impressione.
Giusto perchè la visibilità è tutto, c'era anche un banchettino di No dal Molin, a cui va il più sincero appoggio.
Unica nota dolente, è che siamo un popolo di maleducati. Tutti seduti, trovi sempre il solito pirla che, essendo arrivato dopo, si piazza in piedi davanti per poter vedere. Mi sono dovuto alzare cinque volte per richiamare il pirla, o la pirla di turno per non essere più offensivo. Tra l'altro un signore, dopo essere stato richiamato, si è pure alterato. Per fortuna ho una saldezza di nervi impressionante.
Vi lascio con uno dei monologhi fatti da Ascanio Celestini.
Commenti
Grazie per questa boccata d'aria, gradevolmente di sinistra!
ps a parte i pirla, ma si sa che non mancano mai!
Un abbraccio!
:-)
Si, perchè la nuova sinistra, quella non delle parole ma dei principi è dalle piazze che può rinascere.
Grazie di questo tuo regalo in foto ed emozioni ( pirla compresi)per una che ha il cuorew a sinistra e batte .
Ma fammi fare un pò di gossip italiano e femminile azzardato poco virtuale: tu quale sei? :-)
Un cordialissimo abbraccio
Sarebbe molto auspicabile che ce ne fossero molte di più!
Anche da parte mia tutto il sostegno a chi dice NO alla base nato.
Quando non si ha reddito o un reddito sufficiente vuol dire che la società, o lo Stato, non dà nulla o dà troppo poco.
Dove la società o lo Stato in sua rappresentanza non dà abbastanza, pretendere tasse è furto e fatto coattivamente è estorsione.
Non siamo più al tempo del Re assoluto in cui le tasse erano sacre e fare la fame per il proprio Re veniva ricompensata con il paradiso. Ma tutt’oggi questo non sembra affatto chiaro a nessuno.
Il lavoro si può perdere magari a cinquant’anni, la salute anche ed allora ci si ritrova nei guai.
A questo punto, dopo sessant’anni, bisogna partire da una base ben precisa in cui chi non ha reddito sufficiente non deve pagare alcuna forma di tassazione perché altrimenti, non potendo recuperare le tasse con un reddito adeguato, finisce per pagare, lentamente, tutto per tutti.
Questa misura eviterebbe che lo Stato continui il cannibalismo dei poveri per poter mantenere gli “indispensabili” al suo funzionamento o i più fortunati.
Cannibalismo che permette e permetterà la sostenibilità del sistema in tempi di crisi economiche, energetiche e di sovrappopolazione (chi non ha abbastanza soldi o non si potrà sposare o naufraga il matrimonio e portano via anche l’unico figlio fatto in economia).
Lo Stato potrebbe garantire ai poveri i tre pasti giornalieri a € 1,53 totali (vitto del carcerato). Siccome non lo vuole fare bisogna pretendere, come minimo, il detassamento completo dei redditi insufficienti. Almeno la società potrà dire agli esclusi di non dovergli nulla (alla faccia del diritto al lavoro ed il dovere alla solidarietà che nessuno ha voluto e vuole osservare).
Sicuramente nessuno dice queste cose chiaramente perchè per compensare il mancato introito lo Stato finirebbe per aumentare molto le tasse dirette di chi può pagare.
Ma sarebbe colpire se stesso.
Lo Stato non siamo noi.
Poco importa se l’aumento delle tasse dirette sia un po’ come una giusta multa dello Stato alla società che ha eluso il diritto al lavoro o il dovere alla solidarietà costituzionale.
Diceva un antico saggio: “I poveri sono il pascolo dei ricchi” (Bibbia).
Il problema è che la maggioranza dei cittadini non vuole tanto partecipare (vedi assemblee condominiali dove si raggiunge il numero legale per miracolo, con le deleghe e dopo tante insistenze anche per discutere di spese ingenti di dubbia utilità) quanto guadagnare il più possibile senza dare una lira a nessuno. La cieca obbedienza a chi paga (o sembra essere quello che paga) non costa nulla, basta che paghi bene.
D’altronde con la verità si guadagna molto poco e la famiglia oggigiorno costa un sacco se non bisogna addirittura mantenerne due o tre dei precedenti divorzi.
Chi continuerà a tacere o a parlare a mezza bocca significa che gli piacciono molto i poveri e in fondo (che diamine!) non può migliorare un mondo che non vuole essere migliorato.
Ma la libertà non la merita.
Respiro quotidianamente boccate di sinistra,ma ..raramente come questa......
Un abbraccio