Ennesima aggressione di gruppo NEOFASCISTA a Roma ecco cosa scrive il Corriera della sera
ROMA: TORNAVANO DA UN CONCERTO IN MEMORIA DI RENATO BIAGETTI
Militanti di sinistra aggrediti da skinheads con coltelli e catene: «È stato un agguato»
«Zecche, andatevene»: tre ragazzi assaliti da una decina di teppisti con teste rasate. La condanna di Alemanno
ROMA - Aggrediti al grido di «Zecche, andatevene, abbiamo i coltelli» e poi colpiti con armi da taglio e catene: uno di loro è ricoverato al Cto con ferite profonde alla coscia. È accaduto venerdì notte, dopo le 4, lungo via Ostiense. Tre giovani militanti di sinistra, al ritorno del concerto al parco Schuster in ricordo di Renato Biagetti (il giovane ucciso a coltellate due anni fa a Focene da due estremisti di destra) sono stati presi alle spalle da una decina di persone, sui 27-28 anni, che prima li hanno insultati e poi, dopo aver colpito con una catena uno di loro, si sono accaniti su un altro, prima con tre coltellate e poi con altre tre.
COLTELLATE E CALCI IN FACCIA - «Avevano le teste rasate, erano armati di coltelli e catene: si è trattato di un vero e proprio agguato premeditato». Così Emiliano, 27 anni, descrive l'aggressione. I giovani sono stati medicati all'ospedale Cto della Garbatella: il più grave, Fabio Sciacca, ha una prognosi di 7 giorni perchè accoltellato a una coscia. «Dopo il concerto, intorno all'una di notte - racconta Emiliano - ci siamo spostati al centro sociale Pirateria che dista poche centinaia di metri dal parco dove si è svolto il concerto. Alle quattro abbiamo deciso di tornare a casa, la strada era deserta: dopo alcuni metri abbiamo sentito delle grida, dieci ragazzi vestiti con magliette nere e teste rasate hanno cominciato ad insultarci, quindi, si sono avvicinati e ci hanno aggredito». I tre, secondo quanto racconta il giovane, sono stati presi a calci e pugni e feriti con armi da taglio. «A Fabio sono state inferte almeno tre coltellate ed una lo ha ferito alla coscia e, una volta a terra, preso a calci in faccia. Anche io sono stato picchiato e scaraventato con violenza a terra». L'aggressione è durata pochi attimi. «Dopo averci colpito - spiega ancora - sono fuggiti a piedi. Si è trattata di una vera e propria provocazione di stampo neofascista, in una serata in cui ricordavamo un nostro compagno, ammazzato proprio da estremisti di destra».
CONDANNA DI ALEMANNO - «Esprimo ferma condanna per questo grave episodio di violenza che, secondo le testimonianze delle vittime, sembra essere di natura politica», ha detto sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Mi auguro - ha sottolineato Alemanno - che gli inquirenti siano in grado di assicurare subito alla giustizia i responsabili di questo gesto criminale, verificando con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra. Alle vittime dell'aggressione va la mia piena solidarietà e invito tutte le forze politiche cittadine a vigilare affinché non si inneschi una nuova spirale di violenza politica in città».
Questo episodio segue un'altro fatto grave riporto stralcio di articolo sempre dal Corriera della Sera:
il Movimento per i diritti civili denuncia l'odissea dell'omosessuale, ora ai domiciliari
Gay violentato dai compagni di cella«Sono sieropositivo». E gli altri lo pestano
Dopo le violenze in un carcere calabrese, l'uomo viene trasferito e rinchiuso con i condannati per reati sessuali
ROMA - Un omosessuale viene ripetutamente violentato dai compagni di cella. I quali, quando scoprono che è sieropositivo, lo picchiano e minacciano anche di ucciderlo. L’uomo, a questo punto, viene messo in isolamento in una cella con topi e scarafaggi. Fino a quando non lo trasferiscono nel carcere di un’altra regione, dove per alcuni giorni viene incredibilmente rinchiuso in un reparto riservato a detenuti condannati per reati sessuali. Èl'odissea di un detenuto 40enne, arrestato per tentato furto lo scorso giugno. A raccontarla è Franco Corbelli, leader del Movimento dei diritti civili, che ha raccolto la sua testimonianza, ora che l’uomo ha lasciato il carcere e si trova agli arresti domiciliari. «È un episodio di una brutalità e disumanità inaudite», denuncia Corbelli: «L'uomo da qualche giorno agli arresti domiciliari mi ha raccontato per telefono la sua allucinante e dolorosa odissea». «Sono profondamente indignato - continua Corbelli - per quanto accaduto.
Violenze contro il diverso, violenze contro chi professa altre fedi politiche e continuiamo a indignarci senza dare un seguito a questa indignazione. E intanto continua la prevaricazione, l'appropriazione indebita del corpo di altre persone, della vita in un clima di paura che fomenta solo indifferenza e apatia nel prossimo. In questo contesto, il culto della violenza non può fare altro che prendere il sopravvento sulla pacifica convivenza.
ROMA: TORNAVANO DA UN CONCERTO IN MEMORIA DI RENATO BIAGETTI
Militanti di sinistra aggrediti da skinheads con coltelli e catene: «È stato un agguato»
«Zecche, andatevene»: tre ragazzi assaliti da una decina di teppisti con teste rasate. La condanna di Alemanno
ROMA - Aggrediti al grido di «Zecche, andatevene, abbiamo i coltelli» e poi colpiti con armi da taglio e catene: uno di loro è ricoverato al Cto con ferite profonde alla coscia. È accaduto venerdì notte, dopo le 4, lungo via Ostiense. Tre giovani militanti di sinistra, al ritorno del concerto al parco Schuster in ricordo di Renato Biagetti (il giovane ucciso a coltellate due anni fa a Focene da due estremisti di destra) sono stati presi alle spalle da una decina di persone, sui 27-28 anni, che prima li hanno insultati e poi, dopo aver colpito con una catena uno di loro, si sono accaniti su un altro, prima con tre coltellate e poi con altre tre.
COLTELLATE E CALCI IN FACCIA - «Avevano le teste rasate, erano armati di coltelli e catene: si è trattato di un vero e proprio agguato premeditato». Così Emiliano, 27 anni, descrive l'aggressione. I giovani sono stati medicati all'ospedale Cto della Garbatella: il più grave, Fabio Sciacca, ha una prognosi di 7 giorni perchè accoltellato a una coscia. «Dopo il concerto, intorno all'una di notte - racconta Emiliano - ci siamo spostati al centro sociale Pirateria che dista poche centinaia di metri dal parco dove si è svolto il concerto. Alle quattro abbiamo deciso di tornare a casa, la strada era deserta: dopo alcuni metri abbiamo sentito delle grida, dieci ragazzi vestiti con magliette nere e teste rasate hanno cominciato ad insultarci, quindi, si sono avvicinati e ci hanno aggredito». I tre, secondo quanto racconta il giovane, sono stati presi a calci e pugni e feriti con armi da taglio. «A Fabio sono state inferte almeno tre coltellate ed una lo ha ferito alla coscia e, una volta a terra, preso a calci in faccia. Anche io sono stato picchiato e scaraventato con violenza a terra». L'aggressione è durata pochi attimi. «Dopo averci colpito - spiega ancora - sono fuggiti a piedi. Si è trattata di una vera e propria provocazione di stampo neofascista, in una serata in cui ricordavamo un nostro compagno, ammazzato proprio da estremisti di destra».
CONDANNA DI ALEMANNO - «Esprimo ferma condanna per questo grave episodio di violenza che, secondo le testimonianze delle vittime, sembra essere di natura politica», ha detto sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Mi auguro - ha sottolineato Alemanno - che gli inquirenti siano in grado di assicurare subito alla giustizia i responsabili di questo gesto criminale, verificando con assoluta certezza se dietro di esso esista una forma organizzata di estremismo di destra. Alle vittime dell'aggressione va la mia piena solidarietà e invito tutte le forze politiche cittadine a vigilare affinché non si inneschi una nuova spirale di violenza politica in città».
Questo episodio segue un'altro fatto grave riporto stralcio di articolo sempre dal Corriera della Sera:
il Movimento per i diritti civili denuncia l'odissea dell'omosessuale, ora ai domiciliari
Gay violentato dai compagni di cella«Sono sieropositivo». E gli altri lo pestano
Dopo le violenze in un carcere calabrese, l'uomo viene trasferito e rinchiuso con i condannati per reati sessuali
ROMA - Un omosessuale viene ripetutamente violentato dai compagni di cella. I quali, quando scoprono che è sieropositivo, lo picchiano e minacciano anche di ucciderlo. L’uomo, a questo punto, viene messo in isolamento in una cella con topi e scarafaggi. Fino a quando non lo trasferiscono nel carcere di un’altra regione, dove per alcuni giorni viene incredibilmente rinchiuso in un reparto riservato a detenuti condannati per reati sessuali. Èl'odissea di un detenuto 40enne, arrestato per tentato furto lo scorso giugno. A raccontarla è Franco Corbelli, leader del Movimento dei diritti civili, che ha raccolto la sua testimonianza, ora che l’uomo ha lasciato il carcere e si trova agli arresti domiciliari. «È un episodio di una brutalità e disumanità inaudite», denuncia Corbelli: «L'uomo da qualche giorno agli arresti domiciliari mi ha raccontato per telefono la sua allucinante e dolorosa odissea». «Sono profondamente indignato - continua Corbelli - per quanto accaduto.
Violenze contro il diverso, violenze contro chi professa altre fedi politiche e continuiamo a indignarci senza dare un seguito a questa indignazione. E intanto continua la prevaricazione, l'appropriazione indebita del corpo di altre persone, della vita in un clima di paura che fomenta solo indifferenza e apatia nel prossimo. In questo contesto, il culto della violenza non può fare altro che prendere il sopravvento sulla pacifica convivenza.
Commenti
"violenza a quanto sembra politica", secondo Alemanno? Ma no! I dieci valorosi volevano un po' d'acqua e quei tre o quattro gliel'hanno negata. Ragazzate, tutto qua. Delinquenza comune... Perché dobbiamo sempre buttarla in politica???
Meglio che chiarisca: il mio commento è tristemente ironico. Come si può non considerare squadrista un'aggressione di dieci a quattro?
Io non capisco come ci si possa gloriare di simili imprese quando perfino all'asilo un bambino capisce che se si mette con altri dieci a saltare addosso ad un altro o comunque ad un gruppo di dimensioni inferiori ed impreparato all'attacco (e lasciamo perdere le armi, visto che siamo all'asilo), a meno che la vittima in questione sia l'incredibile Hulk, è praticamente sicuro che quel poveretto le piglierà.
Ma già... io sono una donna e pure vecchia, certe cose non posso comprenderle... posso solo disapprovarle in toto - esattamente come la mia solidarietà va a quell'altro ragazzo malmenato in carcere. Siamo nel XXI secolo, ma qualcuno non è ancora uscito dalle caverne, a quanto pare...
che tristezza.
PS: mi hai dato l'idea: meglio specificare fin da subito le responsabilità.
Ricordiamoci che in Italia non c'è nè fascismo nè razzismo...
Ma, come dico da un po', tira una brutta aria...
Con la violenza nei loro confronti.
Io non sono buona,non porgerei mai l'altra guancia,riesco a provare solo rabbia e odio di fronte a queste vicende,un odio disumano,mi dispiace perchè non è bello odiare qualcuno,ma con i fascisti e i bastardi come quelli che hanno violentato quell'uomo in carcere non riesco a trovare altre misure adeguate per ricambiarli che l'odio profondo.
Io ho frequentato la FGCI,ricordo che quelli di ForzaNuova venivano spesso alle nostre manifedstazioni ad insultarci e provocarci,noi non siamo mai andati a rompere le scatole nelle loro infami sedi,
ma in fondo sono loro che hanno paura,anche ieri l'ho scritto,quando si ha paura si usa violenza,e loro non sono affatto forti.
Grazie.
Il messaggio è chiaro: bisogna educare le persone ad avere paura di tutto.
Ricordo la sensazione di demoralizzazione.
I morti, gli attacchi, le violenze continuano, ma viene spudoratamente negata la matrice che muove mani e coltelli di questi vigliacchi.
Ed è ancora più agghiacciante di allora.
Si, tira una brutta aria