Ieri sera, ho partecipato alla visione del film Gomorra. Per quanto mi riguarda, nonostante avessi letto il libro, sono rimasto colpito dal film. Forse perchè, seppur nella finzione cinematografica, vedere alcune scene, impressiona più che immaginarle. Soprattutto quando si viene da una realtà, completamete diversa. Inutile dire, che le sensazioni provate sono state molteplici. Quella preminente però, è stata il non riconoscersi in quel modello di Italia fatto di violenza e prevaricazione. In quel capitalismo selvaggio dove il profitto e il potere territoriale, mettono in secondo piano la vita altrui e il rispetto ambientale. In ambienti dove dall' oggi al domani, tutti possono diventare nemici anche gente, della quale ti fidavi ciecamente. In tal senso, è emblematica la scena del ragazzino che a causa dei suoi ottimi rapporti di fiducia con una donna, viene usato come esca per ucciderla. Ora, nonostante sappia che l' Italia non è solo quella, uno strano sconforto mi assale. Abbiamo la fortuna di essere nati in un paese che dal punto di vista culturale, climatico e agroalimentare, è un confettino nel modo. E noi cosa facciamo? Lo distruggiamo. Bene! Mi verrebbe da dire: " L' Italia è bellissima. Peccato sia in mano agli italiani." Ma è sbagliato anche questo perchè come esseri umani stiamo distruggendo anche il mondo. Credo che difronte a tutto ciò, non si possa restare indifferenti. Non voglio assolutamente essere riconosciuto in quella figura di italiano. Forse è solo un impulso di orgoglio o più semplicemente, non mi va di vedere la mia nazione affondare con il mio silenzio come complice.
Colui che non sa niente, non ama niente. Colui che non fa niente, non capisce niente. Colui che non capisce niente è spregevole. Ma colui che capisce, ama, vede, osserva ... La maggiore conoscenza è congiunta indissolubilmente all'amore ... Chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole, non sa nulla dell'uva. Paracelso Queste parole mi fanno riflettere sul periodo in cui viviamo. Forse perchè penso seriamente, che uno dei problemi della nostra società, sia l' ignoranza che sfocia in una banale superficialità. Guardandomi attorno, noto quanto i media siano riusciti nel compito, di farci credere informati quando in realtà la disinformazione dilaga. Noto quanto le persone siano sempre meno propense a riflettere e a fare una sana autocritica. Mi rendo conto, quanto siamo sempre più incapaci per fragilità, o mancanza di tempo, a gestire i rapporti umani. Quello che voglio dire con queste parole, è quanto sia importante la conoscenza, la riflession
Commenti
Non chiedermi ricette, per carità, certo è che si avvicinano tempi duri...
Hai voglia a dire che non ci riconosciamo in simili nefandezze.
Ci dissociamo, eppure, è difficile prevedere come ci comporteremmo, isolati, minacciati, schiavizzati e annientati se fossimo lì ogni giorno.
Neppure io ho ricette, non sono neppure convinta che sia un paese bellissimo, il nostro.
Quello che fa male è che sia ridotto così e che ci siano milioni di teste di capra che remano contro.
Se fossimo al suo posto penso che faremmo nella stragrande maggioranza come loro. Quanta omertà c'è qua da noi, non rischiando nemmeno la vita? Siamo troppo egoisti per pensare al bene comune.