"La gentilezza nelle parole crea confidenza; la gentilezza nel pensiero crea profondità; la gentilezza nel dare crea amore"
(Lao Tze)
Ho scelto questa frase di Lao Tze, il giorno dopo la morte di Nicola Tommasoli, per ribadire quanto la società abbia bisogno di confrontarsi con queste parole. Lao Tze, è considerato fondatore del Taoismo una religione monistica originaria della Cina. Erich Fromm , parlava di lui come un maestro di vita, una persona in grado di insegnare l' arte del vivere. Questo tipo di persone, proclamavano che vivere bene è un'arte che va imparata, che imparare quest'arte richiede fatica, dedizione, comprensione e pazienza, e tuttavia costituisce la cosa più importante da apprendere. Per loro era impossibile trovare un equilibrio interiore senza essere attivi e produttivi. Questi due termini, al giorno d' oggi, vengono fraintesi facendoli ricondurre ad una persona indaffarata quando in realtà, servivano per descrivere la produttività dell' anima. Risultato di questo lavoro, doveva essere l' accrescimento interiore , il pieno sviluppo delle qualità umane. Solo questo processo, nel corso del quale l'uomo partorisce se stesso, porta al benessere ed è accompagnato da gioia di vivere. L'uomo può raggiungere questo obiettivo solo nella misura in cui supera l'odio, l'ignoranza, l'avidità e l'egoismo, e cresce nella propria capacità di amore, solidarietà, razionalità e coraggio. Riconosco cha ai nostri tempi queste parole risuonano più vicine alla mattia che alla realtà. Purtroppo, in una società fondata sul mercato, che lo stesso Giorgio Gaber riteneva in grado di svuotare le coscienze, resta poco spazio per tutto ciò. Siamo sempre più superficiali, alienati al consumo e indottrinati a credere, che la nostra felicità dipenda da quanti oggetti possiamo permetterci di comprare. Guardandomi attorno però, noto che il risultato è l' eterna insoddisfazione che troppo spesso sfocia in un' assurda violenza.
(Lao Tze)
Ho scelto questa frase di Lao Tze, il giorno dopo la morte di Nicola Tommasoli, per ribadire quanto la società abbia bisogno di confrontarsi con queste parole. Lao Tze, è considerato fondatore del Taoismo una religione monistica originaria della Cina. Erich Fromm , parlava di lui come un maestro di vita, una persona in grado di insegnare l' arte del vivere. Questo tipo di persone, proclamavano che vivere bene è un'arte che va imparata, che imparare quest'arte richiede fatica, dedizione, comprensione e pazienza, e tuttavia costituisce la cosa più importante da apprendere. Per loro era impossibile trovare un equilibrio interiore senza essere attivi e produttivi. Questi due termini, al giorno d' oggi, vengono fraintesi facendoli ricondurre ad una persona indaffarata quando in realtà, servivano per descrivere la produttività dell' anima. Risultato di questo lavoro, doveva essere l' accrescimento interiore , il pieno sviluppo delle qualità umane. Solo questo processo, nel corso del quale l'uomo partorisce se stesso, porta al benessere ed è accompagnato da gioia di vivere. L'uomo può raggiungere questo obiettivo solo nella misura in cui supera l'odio, l'ignoranza, l'avidità e l'egoismo, e cresce nella propria capacità di amore, solidarietà, razionalità e coraggio. Riconosco cha ai nostri tempi queste parole risuonano più vicine alla mattia che alla realtà. Purtroppo, in una società fondata sul mercato, che lo stesso Giorgio Gaber riteneva in grado di svuotare le coscienze, resta poco spazio per tutto ciò. Siamo sempre più superficiali, alienati al consumo e indottrinati a credere, che la nostra felicità dipenda da quanti oggetti possiamo permetterci di comprare. Guardandomi attorno però, noto che il risultato è l' eterna insoddisfazione che troppo spesso sfocia in un' assurda violenza.
Commenti
Hasta siempre!!!!!