Passa ai contenuti principali

IL DENARO NON E' TEMPO

Ho messo il video sopra, perchè secondo me descrive in modo perfetto il bigottismo che ci circonda: gente che si reca in chiesa, e poi con il suo comportamento contribuisce a creare una società veramente penosa dove l'umanità trova sempre meno spazio. Come avrete capito, oggi sono abbastanza abbattuto, incredulo nel vedere una società nella quale proprio non mi riconosco. Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti: gente che approfitta di ogni debolezza per soverchiarti, cattiveria ed egoismo dilaganti e molto altro ancora. Basta entrare in un qualsiasi luogo di lavoro per rendersi conto che abbiamo perso il senno della ragione. Il lavoro non è più ( forse non lo è mai stato) un' esperienza dove l'uomo ritrova la sua umanità, misura le sue capacità, ma un luogo dove l'umiliazione e lo svilimento personale sono all'ordine del giorno. Sembra, naturalmente con le dovute proporzioni, la zona grigia che Primo Levi descrive tanto bene nel libro che tratta della sua permanenza ad Auschwitz: " I sommersi e i salvati". Persone che dovrebbero essere al tuo fianco , lottando per gli stessi diritti, che invece perchè investiti di qualche mansione di responsabilità tendono a comportarsi come veri e propri satrapi dando anche il culo al padrone. Dico questo perchè oggi, un mio collega, è stato vittima di quella follia che spero conduca questa gentaglia ad una brutta fine. A loro non interessano i tuoi sentimenti, il tuo stato d'animo, passano su tutto e tutti pur di fare il proprio interesse. Quella frase che non sopporto : " il tempo è denaro". Il denaro di chi? di cosa? Il tempo è denaro ma il denaro non è tempo! Chi mi restituisce gli anni che perdo per scopi che non sono i miei? Chi mi restituisce la luce del sole che tutti i giorni sono costretto a vedere da una finestra o da una porta? Chi mi restituisce quei tramonti invernali che troppo spesso perdo? Ma a loro questo non interessa... ti pagano e allora non sei più un uomo, sei una macchina da sfruttare e dalla quale bisogna trarre il massimo profitto. Cosa importa se poi hai una famiglia, se quando vai a casa devi guardare i tuoi figli con impressa sul volto la delusione di una vita grama, di una vita usurpata da chi ha il potere di avere i soldi. Ti dicono questo è il progresso, se vuoi avere i soldi devi lavorare. E con questo mi rivolgo anche a quei colleghi vigliacchi, uomini tanto piccoli da fare pena, da far generarare una forte compassione. Ma cosa volete da un popolo del genere, che sia solidale con i Rom, con i marocchini o qualsiasi altro essere che viene da lontano? Cosa possiamo pretendere da gente che non sa indignarsi nemmeno per un compagno di lavoro? La verità è che questo paese di egoisti e opportunisti, fatto di gente viscida, merita Berlusconi e la Lega al Governo. Questa è la verità! L'ignoranza dilagante sarà la causa della rovina di questo popolo di merda e quando verrà, non potremo nemmeno lamentarci perchè sarà esclusivamente colpa nostra. Oggi penso di aver raggiunto veramete il limite massimo di sopportazione per la mia povera sensibilità. Non so il perchè, forse vedere un amico vittima di tutto questo, ha generato in me un forte senso di giustizia, l'orgoglio di non soccombere a questa malvagità dilagante. In ogni caso so solo che, se qualcuno si azzarda ancora a definire davanti a me, questa, la società del progresso, giuro che lo riempio di parole.

Commenti

nespolina ha detto…
A volte mi chiedo se sia necessario un blog per incontrare pensieri così vicini ai miei...perchè di persone intorno che la pensano così ne ho veramente poche...

Una di queste è il mio ragazzo che se avesse letto la seguente frase non avrebbe potuto fare a meno di stringerti la mano!

"Persone che dovrebbero essere al tuo fianco , lottando per gli stessi diritti, che invece perchè investiti di qualche mansione di responsabilità tendono a comportarsi come veri e propri satrapi dando anche il culo al padrone. Dico questo perchè oggi, un mio collega, è stato vittima di quella follia che spero conduca questa gentaglia ad una brutta fine. A loro non interessano i tuoi sentimenti, il tuo stato d'animo, passano su tutto e tutti pur di fare il proprio interesse."
nespolina ha detto…
ma SATRAPI è proprio il termine appropriato??
Anonimo ha detto…
...."giuro che lo riempo di parole"

Finale perfetto. Concordo con te su tutta la linea.

Il progresso non si misura sulla tecnologia avanzata dei cellulari!

Ciao
Daniele
SCHIAVI O LIBERI ha detto…
nespolina: Anche io purtroppo ho pochissime persone vicino, che la pensano allo stesso modo.
Per quanto riguarda il tuo ragazzo, stringigli la mano da parte mia.
Il termine "satrapo", persona che gode di una potenza e di un'importanza eccessiva, non è proprio il termine adatto perchè la loro importanza è fasulla. Solo che ho voluto utilizzarlo per rendere l'idea di come, l'essere convinti di avere un qualche dominio, possa portare la maggior parte degli ignoranti a comportarsi come le bestie con la convinzione di poter fare quello che vogliono.
Forse era meglio utilizzare reprobo, ma secondo me non metteva in evidenza l'abuso del seppur fasullo potere....
Fiordaliso ha detto…
Sono con te.
Credo che qualcosa dovrà accadere perchè questo sistema non sta in piedi e il fondo è vicino.
Per quanto mi riguarda qualche giorno di riposo mi ha fatto riflettere e ho deciso che da qui a un anno la mia vita deve cambiare. In un modo o nell'altro a Luglio 2009 devo essere una donna diversa.
Ciao
Silvia ha detto…
"...Il lavoro non è più ( forse non lo è mai stato) un' esperienza dove l'uomo ritrova la sua umanità, misura le sue capacità, ma un luogo dove l'umiliazione e lo svilimento personale sono all'ordine del giorno...", hai ragione, caro. E non è un caso, a ben pensarci, che sul cancello di Auschwitz (luogo e momento storico in cui il genere umano ha toccato la parte più bassa della sua follia) ci fosse scritto "Il lavoro rende liberi"... quasi come presa per culo, oltre alla mostruosità che quel luogo era, per chi vi era internato che non solo non ne sarebbe uscito vivo... ma che nel "presunto lavoro" decantato dalla cancellata non avrebbe trovato né libertà, né giustizia, né dignità, né vita.

E il mondo del lavoro attuale, quanto a presa per il culo, a sfruttamento e a imbarbarimento della dignità umana si avvicina in maniera inquietante a quel cancello.

Mi spiace tanto, caro, di sentirti così abbattuto e scoraggiato: ho letto che ieri è stata una giornata veramente tremenda che ti ha "fatto perdere 5 anni di vita", mi spiace tanto, tanto, tanto. Il lavoro, questo genere di lavoro, questo sistema malato di lavoro, è una schiavitù legale.

Cerca di preservare la tua sensibilità, Marco! Se ti lasci abbattere dalle ingiustizie, dalle meschinità umane... potranno ben dire di aver(ti) vinto! E questo NON deve accadere!
SCHIAVI O LIBERI ha detto…
Daniele: condivido in pieno le tue parole...

Fiordaliso: ciao, condivido quello che dici e non posso fare altro che augurarti tutto il bene possibile...

Silvia: quanto hai ragione... il lavoro rende liberi è proprio una presa per il culo che trova, in quella scritta su uno dei cancelli della morte, tutta la sua mistificazione e ridicolicità. Il mondo del lavoro oggi è gravemente malato: l'imbarbarimento, il ricatto sono all'ordine del giorno senza togliere, che sul posto di lavoro si muore. Detto questo, serve almeno provare a cambiare...
Grazie per le tue parole, per la tua vicinanza e per tutto il calore umano che emani.
Per quanto riguarda la mia sensibiltà non preoccuparti, non riusciranno mai a scalfire questa corazza, questo mio bisogno di condividere amore e amicizie con altre persone. E poi, nonostante stiamo andando a rotoli, c'è sempre qualcuno come te che merita questo mio impegno, questa mia sensibilità e tutto l'amore di questo mondo.
Ciao cara e grazie ancora...
il Russo ha detto…
Il mondo del lavoro attuale é valvola di sfogo verso i più deboli della società, i precari, quello della giustizia verso i diversi e così via.
E' una società marcia la nostra fino alle fondamenta, ma a partire dal vertice e dal suo capo del governo che meglio di chiunque altro incarna il contrario di tutto ciò che significa democrazia.
Silvia ha detto…
Sì, Marco: nonostante lo schifo (del mondo lavorativo ma non solo...) che ci attornia NON bisogna arrendersi ma credere nel cambiamento e far sì che ciò avvenga!

Nonostante tutta la follia e l'orrore, ci sono sempre anime buone, serene, delicate, candide pronte a confortare e a dare sostegno, parole rassicuranti e un sorriso... laddove ce n'è bisogno... basta solo alzare il capo e cercarle con lo sguardo... e sorrider loro! Semmai tu avessi bisogno di qualche parola sai che puoi trovarla! La stima che mi tributi è reciproca!!! E sappi che anche se tutto va a rotoli, noialtri di cuore ci siamo ancora e non devi mai sentirti solo, mai!

***

;-)))
SCHIAVI O LIBERI ha detto…
Silvia: difronte a queste tue parole, non posso fare altro che ringraziarti. E' vero, c'è sempre qualcuno disposto a tenderti una mano....
Ciao e grazie per le tue parole, per l'affetto che mi dimostri, il quale è e sarà sicuramente ricambiato.

Post popolari in questo blog

CHI CONOSCE AMA, VEDE, OSSERVA...

Colui che non sa niente, non ama niente. Colui che non fa niente, non capisce niente. Colui che non capisce niente è spregevole. Ma colui che capisce, ama, vede, osserva ... La maggiore conoscenza è congiunta indissolubilmente all'amore ... Chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole, non sa nulla dell'uva. Paracelso Queste parole mi fanno riflettere sul periodo in cui viviamo. Forse perchè penso seriamente, che uno dei problemi della nostra società, sia l' ignoranza che sfocia in una banale superficialità. Guardandomi attorno, noto quanto i media siano riusciti nel compito, di farci credere informati quando in realtà la disinformazione dilaga. Noto quanto le persone siano sempre meno propense a riflettere e a fare una sana autocritica. Mi rendo conto, quanto siamo sempre più incapaci per fragilità, o mancanza di tempo, a gestire i rapporti umani. Quello che voglio dire con queste parole, è quanto sia importante la conoscenza, la riflession

Siamo in guerra?!

Siamo in guerra senza che nessuno lo dica, una guerra senza armi, una guerra silenziosa ma che urla di dolore. I veri complici sono i giornali e telegiornali tutti in mano al potere… Nessuno parla e denuncia come se fossimo bloccati da qualcosa di invisibile che non ci permette di capire realmente la situazione. Chi lo fa è condannato per eresia, è etichettato come complottista e adesso anche come negazionista la nuova parola a cui i media hanno dato potere per distruggere le persone che pongono domande o semplici quesiti per comprendere il loro futuro ma soprattutto il loro torbido presente. No non si può chiedere o porre domande, no devi accettare sempre e comunque tutto quello che ti impongono perché solo loro hanno il potere e le verità. Se questa non è dittatura spiegatemi cosa lo è, siamo stati rinchiusi in casa per tre mesi per un virus che non ha fatto più morti della scorsa influenza ma anzi attraverso protocolli sbagliati hanno mandato in tilt appositamente le terapie inten

PRESA DI COSCIENZA

Devo ammettere che stasera, è una di quelle sere in cui scrivo un po' per consolarmi, e un po' per sfogare l'amarezza del vivere in una società impazzita. Detto questo, io penso che come popolo italiano abbiamo 2 momenti storici dei quali essere orgogliosi: il Risorgimento dal quale è nata la Nazione, e la Resistenza dalla quale è nata la Costituzione. Ebbene... siamo stati in grado di oltraggiare entrambi i ricordi. Il sacrificio degli uomini che hanno lottato per il Risorgimento è morto con la Lega, con la parola terroni usata con diprezzo, con il movimento per l'autonomia, con la mafia, con i rifiuti a Napoli arrivati dal Nord, con le forti disuguaglianze tra Nord e Sud e con l'incapacità a distanza di 150 anni di sentirci un' unica Nazione al di fuori del capitale. Siamo il paese degli stereotipi: i siciliani sono tutti mafiosi, i napoletani sono tutti sporchi o camorristi, al Nord hanno tutti voglia di lavorare, il Nord è il motore dell'economia e int