Purtroppo i casi di razzismo sono in continuo aumento e devo constatare che in Europa il germe maledetto l'abbiamo tenuto noi e rischia di germogliare in tutto il continente...
Intanto ho ricevuto una e mail dove il Gruppo EveryOne che si occupa dei diritti dei Rom sta denunciando una situazione gravissima dove l'odio razziale ha ormai contagiato Istituzioni e autorità. La città di Milano è ancora teatro di una vile, brutale spedizione punitiva nei confronti di un cittadino romeno di etnia Rom, effettuata questa volta da agenti di polizia indivisa. Dopo l'aggressione avvenuta la mattina del 17 giugno nei confronti di Rebecca Covaciu - la bambina che si è aggiudicata il Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche - e dei suoi familiari, ieri sera, 19 giugno 2008, un altro pestaggio, ancora più violento e inquietante, ha colpito il papà di lei, Stelian Covaciu, missionario della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale. Il problema è che questi agenti hanno minacciato tutti, ricordano molto i fatti di Federico Aldovrandi, ragazzo ucciso dai poliziotti. Ma per fortuna non è scappato il morto. Un dramma quando il razzismo viene praticata dalle forze del (dis) ordine.
24 giugno 2008 12.25
Il testo sopra, è un commento ricevuto nell'articolo di ieri da INCARCERATO il quale ringrazio perchè non conoscevo il fatto. Ho deciso di pubblicarlo perchè, secondo la mia sensibilità e intelligenza, è un fatto di una gravità impressionante che merita molto più spazio di un semplice commento. Cercando informazioni sull'accaduto ho letto anche l' articolo che potete trovare qui , dal quale si può trarre un'attenta disamina riguardo l' aggressione a Rebecca Covaciu. Dopo aver letto il pezzo, oltre ad una voglia irreprensibile di spaccare tutto, la senzazione preminente è lo sconforto che diventa vergogna, quando il testo denuncia che per mano di un ITALIANO viene picchiata una ragazzina incinta solo perchè Rom.
Ora, se questa follia oltre alla gente " normale", interessa anche le forze dell'ordine, che fine faremo? Quelle stesse forze dalle quali dovrebbe venire la tanto agoniata sicurezza, e che troppe volte, si rivoltano contro la gente il cui compito è proteggere.
Troppe volte il suono della parola: "stato civile", è stato interroto dal sordo rumore del manganello.
Troppe volte il suono della parola:" democrazia", è stato interroto dalle urla di manifestanti trattati come in una dittatura sudamericana.
Una volta il suono della parola:"vita", è stato interroto dalla morte del povero Federico Aldrovandi. Non ho citato Federico per caso. Ho voluto arrivare qui, per dire con tutta la mia voce che, al posto di quei Rom o di Federico, potremmo esserci noi. Quindi, se abbiamo perso anche quel briciolo di umanità che permette di indignarci per le cose altrui, l'unica è pensare che al suo posto potremmo esserci noi.
Perchè troppe volte abbiamo dovuto soffocare rabbia e indignazione nei pugni, vedendo queste immagini
Intanto ho ricevuto una e mail dove il Gruppo EveryOne che si occupa dei diritti dei Rom sta denunciando una situazione gravissima dove l'odio razziale ha ormai contagiato Istituzioni e autorità. La città di Milano è ancora teatro di una vile, brutale spedizione punitiva nei confronti di un cittadino romeno di etnia Rom, effettuata questa volta da agenti di polizia indivisa. Dopo l'aggressione avvenuta la mattina del 17 giugno nei confronti di Rebecca Covaciu - la bambina che si è aggiudicata il Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche - e dei suoi familiari, ieri sera, 19 giugno 2008, un altro pestaggio, ancora più violento e inquietante, ha colpito il papà di lei, Stelian Covaciu, missionario della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale. Il problema è che questi agenti hanno minacciato tutti, ricordano molto i fatti di Federico Aldovrandi, ragazzo ucciso dai poliziotti. Ma per fortuna non è scappato il morto. Un dramma quando il razzismo viene praticata dalle forze del (dis) ordine.
24 giugno 2008 12.25
Il testo sopra, è un commento ricevuto nell'articolo di ieri da INCARCERATO il quale ringrazio perchè non conoscevo il fatto. Ho deciso di pubblicarlo perchè, secondo la mia sensibilità e intelligenza, è un fatto di una gravità impressionante che merita molto più spazio di un semplice commento. Cercando informazioni sull'accaduto ho letto anche l' articolo che potete trovare qui , dal quale si può trarre un'attenta disamina riguardo l' aggressione a Rebecca Covaciu. Dopo aver letto il pezzo, oltre ad una voglia irreprensibile di spaccare tutto, la senzazione preminente è lo sconforto che diventa vergogna, quando il testo denuncia che per mano di un ITALIANO viene picchiata una ragazzina incinta solo perchè Rom.
Ora, se questa follia oltre alla gente " normale", interessa anche le forze dell'ordine, che fine faremo? Quelle stesse forze dalle quali dovrebbe venire la tanto agoniata sicurezza, e che troppe volte, si rivoltano contro la gente il cui compito è proteggere.
Troppe volte il suono della parola: "stato civile", è stato interroto dal sordo rumore del manganello.
Troppe volte il suono della parola:" democrazia", è stato interroto dalle urla di manifestanti trattati come in una dittatura sudamericana.
Una volta il suono della parola:"vita", è stato interroto dalla morte del povero Federico Aldrovandi. Non ho citato Federico per caso. Ho voluto arrivare qui, per dire con tutta la mia voce che, al posto di quei Rom o di Federico, potremmo esserci noi. Quindi, se abbiamo perso anche quel briciolo di umanità che permette di indignarci per le cose altrui, l'unica è pensare che al suo posto potremmo esserci noi.
Perchè troppe volte abbiamo dovuto soffocare rabbia e indignazione nei pugni, vedendo queste immagini
Commenti
Io, ispirato dal tuo post precedente (post linkato), ho purtroppo ipotizzato una paura più vasta. Non limitata forse solo al nostro Paese.
l'altro è quello del politico che cavalca le paure,le incertezze e sopratutto le poverta' di tanti,per riversarle con rabbia sugli stranieri di qualunque etniaessi siano..Ti ricordo che fino a non piu di ventanni fa le stesse invettive ernao rivolte "ai terroni"e qualora dovessero venire venir meno gli extracomunitari in questo paese si ritornera' a bomba sui terroni,perchè la politica è sporca e si serve sempre delle bassezze dell'animo umano per governare
quando un italiano versa in condizioni economiche che chiamare precarie è qualcosa di eufemistico la dice lunga su come le destre exenofobe hanno gioco facile su menti poco evolute e poco disposte a condividere cio'....che non hanno nememno per loro-
solo l'eguaglianza sociale o qualcosa che almeno gli assomigli puo' aiutare ad essere piu giusti verso gli altri.Dare senza ricevere,in questa societa' è cosa poco nota,o meglio molti clericali cavalcano questo tema ma lo fanno solo ad uso e consmo del loro personale benessere e non per vera carita'ma l'equita' sociale NON è mai stato il primo obbiettivo delle nazioni cosidette capitaliste e forse non lo è nemmeno per quelli del terzo o quarto mondo,purtroppo quando non si riesce a mettere a tavola il pane con il companatico è difficile fra capire certi argomenti
Questa follia interessa anche le forze dell'ordine?? Perchè le forze dell'ordine, in Italia, fanno cose illecite???!!! Tranquillo Marco, presto interverrà l'esercito e ci salverà tutti! ;-)
***
Ahhh, e se penso che lo Stato dovrebbe sensibilizzare la gente ad abbattere stereotipi dannosi e criminali e che non solo NON lo fa... ma avalla persino questo sistema basato su un'intolleranza ignorante...
;-) duccio
Cesco: condivido quello che dici e la rabbia che mostri.
Silvia: cara Silvia, proprio l'esercito non riesco a mandarlo giù. E' vero lo stato dovrebbe sensibilizzare...ma come farebbero a giustificare 20 e più anni di politica contro la gente a favore del dogma mercato? Se lo stato(potere) con i media, non alimentasse fobie utili a distruggere la naturale empatia che dovrebbe esserci tra gli esseri umani, questo sistema sarebbe finito.
Incarcerato: grazie a te carissimo della segnalazione
duccio: arrivo subito