Sono ormai lontani gli anni in cui, un certo, SANDRO PERTINI faceva della libertà e giustizia sociale le fondamenta del suo governo. Nel regime odierno queste priorità sono state tralasciate a discapito di una politica volta ad esaltare solo gli interessi dei grandi gruppi finanziari ed industriali. Qui di seguito riporterò una descrizione dettagliata di cosa porterà effettivamente nelle case delle famiglie italiane la nuova manovra economica, quella che è stata sbandierata dallo stesso governo e dai media come la soluzione alla crisi italiana.
Robin Hood si è perso nella foresta
di Marco Cedolin
La nuova manovra economica costituita da un disegno di legge, un decreto legge ed il documento di programmazione economica finanziaria (Dpef) per il triennio 2009-2011, ieri sera ha ricevuto il via libera del Consiglio dei ministri, dopo un dibattito durato, secondo le parole di Giulio Tremonti, solamente 9 minuti e mezzo, il che lascia sottendere una completa identità di vedute da parte dei membri dell’esecutivo.Ci sarà sicuramente modo di analizzare nel dettaglio i provvedimenti nel corso dei prossimi mesi, mentre ora ritengo importante tentare d’interpretare il vero spirito di una manovra che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi riconduce a tre parole chiave: tagli, semplificazione e sviluppo.In realtà dopo avere steso un velo pietoso sul concetto di sviluppo che altro non è se non un guscio vuoto privo di contenuti, ed accantonato le semplificazioni alle quali già si sta dedicando il ministro Brunetta con l’ausilio dell’ufficio complicazioni affari semplici, sono senza dubbio proprio i tagli a costituire la spina dorsale di una manovra dai contorni abbastanza confusi che nell’intento di non dare uno “schiaffo” ai cittadini aumentando la tassazione, rischierà di rompere loro tutte e due le gambe privandoli dei servizi sociali e delle prospettive occupazionali.Il taglio sicuramente più consistente è quello che colpirà la sanità, quantificato in 6 miliardi di euro in tre anni e compensato solo in parte dalla ventilata reintroduzione dei ticket sanitari che graveranno sulle spalle dei cittadini bisognosi di cure. Ciascuno di noi potrà sbizzarrirsi a piacere immaginando le conseguenze di questa emorragia di finanziamenti che andrà ad innescarsi all’interno di un sistema sanitario già oggi drammaticamente inefficiente, come la cronaca giornaliera degli episodi di malsanità sta tristemente a dimostrare. Più in generale verrà comunque tagliata la spesa pubblica con l’ausilio di svariate misure volte a “raschiare il fondo del barile” diminuendo la quantità e la qualità dei servizi al cittadino e ridimensionando notevolmente il numero dei dipendenti pubblici, basti pensare che i tagli ventilati risultano essere 100.000 solamente nella scuola. Per favorire tale ridimensionamento sarà introdotta una nuova norma in virtù della quale potranno essere licenziati i dipendenti pubblici che rifiutano (2 volte in 5 anni) il trasferimento.In termini di occupazione la nuova manovra, oltre a costruire i presupposti per un corposo taglio del pubblico impiego, tende a rafforzare la precarietà e la flessibilità a tutto detrimento dei diritti dei lavoratori e delle loro prospettive di riuscire ad ottenere un lavoro a tempo indeterminato. Viene riproposto il lavoro a chiamata e sarà possibile prorogare più di una volta i contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi, mentre più in generale le imprese vengono incentivate ad assumere attraverso la de-regolazione della gestione dei rapporti di lavoro.La manovra presenta anche una sua veste “virtuosa” permeata di populismo e riconducibile alla cosiddetta Robin tax che innalzerà dal 27% al 33% l’imponibile Ires per banche, assicurazioni e compagnie petrolifere. Nello stesso alveo viene proposto un tentativo di sterilizzazione degli aumenti dei carburanti costruito attraverso complesse calcolazioni ma difficilmente in grado d’incidere realmente sul problema. Viene prorogata fino al 31 dicembre l’aliquota agevolata sul gasolio per agricoltura e pesca nel tentativo di tenere calme le categorie in agitazione. Si ventilano agevolazioni per l’acquisto della prima casa, aventi per oggetto giovani coppie a basso reddito. Verrà introdotta una carta di credito prepagata volta a garantire sconti sui beni di prima necessità, destinata agli anziani che percepiscono la pensione minima. Si tenterà di diffondere gli E-book nell’ambito dei testi scolastici al fine di ridurre il peso economico che grava sulle famiglie che mantengono i figli agli studi.Anche in questo caso, come avvenne nell’ultima finanziaria “redistributiva” del governo Prodi, i provvedimenti sembrano mirare più a costruire nell’immaginario collettivo la sensazione di un governo che si preoccupa di sorreggere le famiglie in difficoltà, piuttosto che non ad incidere realmente nel merito delle difficoltà (precarietà e disoccupazione su tutte) che stanno attanagliando le famiglie, quasi si provvedesse a ricoprire qualche buca nelle strade dissestate del centro, mentre in periferia si continua a scavare voragini senza fine.Particolarmente interessanti risultano le novità in tema di liberalizzazioni dei servizi pubblici, infrastrutture ed energia.I servizi pubblici locali di primaria importanza quali acqua, gas e trasporti verranno liberalizzati e la loro gestione sarà affidata a società private o pubblico/private all’interno delle quali il socio privato non detenga una quota inferiore al 30%. Le ricadute determinate da una gestione privatistica di beni e servizi indispensabili per il cittadino sono facilmente immaginabili, come l’esperienza dei cittadini di Latina trovatisi con le bollette dell’acqua aumentate anche del 300% sta tristemente a dimostrare.Notevoli preoccupazioni sono legate anche alla norma che consentirà alle Università pubbliche ed a quelle legalmente riconosciute di trasformarsi in fondazioni di diritto privato, contribuendo in questo modo ad aumentare il numero dei “professori” compiacenti soggiogati al volere dei grandi poteri industriali ed economici che incrementeranno il loro controllo in un ambito di primaria importanza come quello dell’istruzione.In attesa del varo di una nuova Legge Obiettivo che consenta di costruire le grandi opere sempre più velocemente in spregio dell’ambiente e del volere delle popolazioni interessate, verrà abrogata la revoca delle concessioni per quanto riguarda le tratte TAV non ancora in costruzione e ripristinati i general contractor precedenti, per la gioia degli azionisti di Impregilo il cui titolo in borsa ha già iniziato a salire.In tema di energia la nuova manovra attribuisce una delega al governo per l’emanazione entro il 2008 di uno o più decreti legislativi concernenti l’individuazione dei criteri per localizzare le nuove centrali nucleari e stabilire le misure compensative minime da corrispondere alle popolazioni interessate. A questo riguardo ogni commento credo sia superfluo alla luce dell’arroganza con la quale l’esecutivo intende perseguire il progetto nucleare ignorando completamente il pronunciamento popolare che ha bocciato le centrali nel 1987.Nonostante giornali e TV stiano tentando di presentare questa manovra sotto le mentite spoglie di chi ruba ai ricchi per dare ai poveri, credo ci sia davvero poco Robin Hood nei provvedimenti che la costituiscono, dove appena al di sotto del velo populista si legge con chiarezza la volontà di compiacere tutti i grandi poteri, comprese banche, assicurazioni e petrolieri che in questi giorni, sostenuti dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, piangono finte lacrime come il copione impone loro. Non potrebbero fare altrimenti perché se si mostrassero soddisfatti, come in realtà sono, qualcuno potrebbe iniziare a pensare male, insinuando che non si tratta di Robin Hood ma dello Sceriffo di Nottingham.
Commenti
Nell'informazione "istituzionalizzata" non si è fatto altro che parlare di Robin Hood Tax e di cacciare i fannulloni dagli enti pubblici.
Nulla su TAV, PRIVATIZZAZIONE dei servizi pubblici, LICENZIAMENTO DI MASSA per la Pubblica Istruzione e quant'altro...
E come sempre qualche blogger deve coprire questi buchi informativi...!
Sono estinti, sono irrimediabilmente estinti quelli come Pertini... ESTINTI, ahimè...
GABRYBABELLE:OVVIAMENTE NON SO COSA POSSANO AVER FATTO VEDERE PERò DA QUELLO CHE MI HANNO DETTO I MIEI COLLEGHI (SONO A CASA IN MALATTIA PERCHè MI SONO FATTO OPERARE), IL RAGAZZO STAVA AGGIUSTANDO UN GUASTO ELETTRICO SOLAMENTE CHE L' ELETTRO CALAMITA SOPRA LA SUA TESTA, AL MOMENTO DELL' ARRESTO DELLA CORRENTE, è SCESA ANCHE SE IN MODO LENTO (ALTRIMENTI A QUEST'ORA NON ERA QUI)E LO HA SCHIACCIATO. PURTROPPO NON SO DIRE DI CHI è LA COLPA PERCHè NON SONO ANDATO IO PERSONALMENTE A PARLARE SO SOLO CHE DOVREBBE FARCELA. HA SUBITO LA ROTTURA DEL BACINO E GLI HANNO RICUCITO IL DIAFRAMMA E HA UNA EMMORALGIA INTERNA. DEVE STARE SOTTO OSSERVAZIONE PER 72 ORE SE ENTRO QUESTO LASSO DI TEMPO NON PEGGIORA CI SONO BUONE POSSIBILITà. QUESTO è QUELLO CHE MI HANNO RIFERITO SPERO DI AVERE PROSSIMAMENTE NOTIZIE PIù CERTE.
INCARCERATO E SILVIA:SIAMO IN MANO A GENTE INSULSA CHE MERITEREBBE DI SPACCARE LE PIETRE
IL RUSSO: CREDO CHE MIGLIOR PARAGONE NON POTEVI FARE.......FANTASTICO
1) Spostamento di una grossa fetta della ricchezza nazionale a favore dei grossi gruppi imprenditoriali
2) fallimenti a catena della piccola imprenditoria.
3) inflazione galoppante a causa della negoziazione del debito derivante da mutui e prestiti
4) Indebitamento crescente delle famiglie
5) Perdita di migliaia di posti di lavoro
6) stagnazione dell'economia, con periodi di recessione
7) speculazione
8) Argentina
Pessimismo? fino al punto 6 è esattamente quello che è successo con la politica economica di Berlusconi nei precedenti governi, il 7 e l'8 saranno la conseguenza della mazzata che darà in questi cinque anni a venire. Perchè l'obiettivo di questi fascisti è metterci con l'acqua alla gola, facendo diventare le grosse industrie i poli che deterranno il vero potere di vita e di morte della popolazione italiana e straniera. E' lo stesso metodo che ha utilizzato Bush (padre e figlio) negli USA, con un risultato a lungo termine che ha visto guadagni da capogiro per i grandi gruppi imprenditoriali, a fronte però di una larga e diffusa povertà anche grave di chi sopravvive con un misero stipendio.