Stamattina al lavoro, parlavo con un mio collega proprio di questo, di cosa ci ferma ancora dal reagire, di quando riusciremo a liberarci dalle catene che ci siamo creati. Ormai tutti sappiamo cosa non va, siamo al corrente che la qualità della nostra vita è in caduta libera, che il nostro paese è retto dalla corruzione in ogni suo strato, eppure, ce ne stiamo qui in silenzio come chi pensa di non avere più speranze. La verità è che siamo caduti nell'egoismo, nell'incapacità di rinunciare all' io per il noi decretando in questo modo, la fine del bene comune. In questo tipo di società, ognuno va per la sua strada rincorrendo chissà cosa, cercando di sopravvivere in questo mondo governato da coercizioni, da prevaricazioni sul più debole. Il mercato regna ormai incontrastato, tutto deve essere utile, deve rispecchiare il nostro interesse e anche i rapporti umani purtroppo, non ne sono esenti. Così, può capitarti di vedere quello che era il tuo migliore amico voltarti le spalle, la ragazza che hai sempre sognato, e alla quale hai dato tanto, andare con il figo di turno, con chi pavoneggia i soldi del papà, oppure, per le ragazze, aver dato tutto per un uomo che non meritava, che le considerava mèra attrazione sessuale. In questo quadro il nostro mondo si restringe, le ralazioni sempre più superficiali non esudiscono la loro funzione, vale a dire condividere esperienze di vita, ma diventano una fuga dalla solitudine, un modo per non soccombere all'emarginazione che il sistema impone con una vita sempre più monotona, sempre più carente di dialogo ( naturalmente sono tutti rapporti nei quali le persone resteranno sconosciute per sempre). Tutto questo, sfocia in profonde insicurezze che cerchiamo in tutti i modi di nascondere, di oscurare per ostentare gli stereotipi dei media. Infatti, in giro capita di vedere ragazzini di 15 anni comportarsi come persone vissute, donne bellissime pavoneggiarsi malgrado la loro insicurezza o uomini, mostrare sguardi da film, da chi ha vissuto migliaia di ralazioni. Il risultato è che viviamo in un coacervo di nevrosi; non siamo più capaci di guardare le persone negli occhi, di comunicare, di regalare un ti voglio bene, di gestire i rapporti umani e in alcuni casi, diventa difficile dire anche un semplice grazie. Una società del genere dove può andare se non verso il collasso? Uno stile di vita che esclude quello di cui l' essere umano ha bisogno quanto può durare? Per ora tutto è retto in piedi da una finta ricchezza, dal fatto che tutti riescono ancora ad andare in ferie, ad avere la macchina, ma se come sembra, le cose dovessero cambiare, cosa potrà salvarci se non avere un tessuto sociale degno di essere chiamato tale? Niente... Ognuno andrà per la sua strada ma in ogni caso, avremo intrapreso tutti il cammino verso la fine.
Colui che non sa niente, non ama niente. Colui che non fa niente, non capisce niente. Colui che non capisce niente è spregevole. Ma colui che capisce, ama, vede, osserva ... La maggiore conoscenza è congiunta indissolubilmente all'amore ... Chiunque creda che tutti i frutti maturino contemporaneamente come le fragole, non sa nulla dell'uva. Paracelso Queste parole mi fanno riflettere sul periodo in cui viviamo. Forse perchè penso seriamente, che uno dei problemi della nostra società, sia l' ignoranza che sfocia in una banale superficialità. Guardandomi attorno, noto quanto i media siano riusciti nel compito, di farci credere informati quando in realtà la disinformazione dilaga. Noto quanto le persone siano sempre meno propense a riflettere e a fare una sana autocritica. Mi rendo conto, quanto siamo sempre più incapaci per fragilità, o mancanza di tempo, a gestire i rapporti umani. Quello che voglio dire con queste parole, è quanto sia importante la conoscenza, la riflession
Commenti
spero che non chiamino la croce verde visto che vogliono riaprire i manicomi sarei la prima ospite!!
spero che veramente succeda qualcosa che faccia gridae la gente...................
ma ancora tutto tace ....e vedi quali sono gli ultimi avvenimenti, l'unione fa la forza............
hasta siempre!!!!!!!!!!!!!
D'altronde abbiamo già casi piccoli di rabbia di piazza per i rifiuti e non solo.
Quindi è questione di tempo per cui o le cose cambieranno per un mutamento sociale che senza violenza porterà a migliorare la realtà o il rischio che la situazione precipiti esiste.
Poi ci sono da valutare anche fattori esterni che possono influenzare il tutto, ma siamo seduti - e non parlo solo dell'Italia - su una polveriera.
Ho letto il tuo blog, mi piace sia per i temi che tratti che per come li affronti. Spero di non fare cosa sgradita nel linkarti.
Ciao
Daniele
ORMAI LA GENTE,MA QUESTO è UN MIO PENSIERO PERSONALE, SEMBRA PASSARE LE GIORNATE ASPETTANDO LA MORTE.
LE PERSONE HANNO PAURA DI VIVERE E DI CONSEGUENZA SEGUONO IL GRUPPO CHE STA PORTANDO SOLO ALL' ISOLAMENTO E ALLA PAURA. SE TUTTI AVESSIMO LA FORZA DI REAGIRE POTREMMO CAMBIARE TANTE COSE E TORNARE A VIVERE!!!!!!!!!!
NADIA: CERCA DI RESTARE INCAZZATA E TRASMETTI TUTTA LA TUA RABBIA E VOGLIA DI CAMBIAMENTO A PIù PERSONE POSSIBILI.
HASTA SIEMPRE!!!!!
DANIELE VERZETTI: ASSOLUTAMENTE SI!!!! LINKAMI PURE ANZI TE NE SONO GRATO!!! FA PIACERE CHE IL BLOG TI SIA PIACIUTO E GRAZIE ANCORA DI ESSERE PASSATO!!!
Si va verso uno scontro di classi sociali come qualcuno auspica? Non penso, perchè se chi sta economicamente bene é ben conscio della propria classe, i disgraziati beoti si appano con l'ultimo cellulare ed una puntata di Lucignolo, troppo per organizzarsi a favore dei propri interessi...
Ha ragione il Russo, e hai ragione te Schiavi o liberi ad incazzarti. la coscienza di classe non ce l'ha più nessuno, per paradosso la classe povera(perchè esiste) è per la destra.
La rivolta scoppiare solo quando verrà a nudo la nostra realtà, ora tutti noi viviamo in un benessere apparente. Bisogna vedere saranno bravi a nasconderlo, e a rincoglionirci.
L' INCARCERATO: TRANQUILLO IL TUO CONCETTO è CHIARISSIMO, PULTROPPO PER NOI SOLO DA POCA GENTE.
SPERIAMO CHE LE PERSONE NON ASPETTINO COSì TANTO PER SVEGLIARSI FUORI PERCHè è GIà TARDI!!!!
L'individualismo, che nella sua manifestazione più radicale diventa egoismo, ha portato alla frammentazione delle reti comunitarie e sociali.
Il gruppo, inteso come comunità di appartenza o propria comunità esiste a stento e fra mille fatiche.
Questo perchè è più facile controllare il singolo che un intero popolo (vedi l'esempio palestinese), ed è ancora meglio inseribile nel mondo del mercato. Che poi fai il resto e cementifica il confini individuali da influssi sociali.
In eventi tragici questo 'senso del bene comune' sembra rinascere. Ma è solo una fase di passaggio, di superficie. Senza nessuna consapevolezza ed elaborazione.
E quindi, del tutto passeggera.
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GRAZIE, caro!!! Grazie per aver ordinato il mio romanzo, quanto sei carino!!!! Spero ti piaccia e fammi sapere quando ti arriva... aspetto di conoscere tutte le tue impressioni in merito!!! ;-))
GRAZIEEEE!!!!!!!!!! ;-)))
Ghandi diceva:
"Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo."
Sub: quello che dici sul bene comune è vero, ma ritengo sia necessario distruggere questo sistema, perchè, per come la penso io, nasce tutto dalla frustrazione di vivere in una struttura contraria all'essere umano.
Silvia: figurati cara, cerco come posso, di dare una mano ad una giovane promessa della letteratura italiana. Certo che ti faccio sapere non preoccuparti, sarà una critica serrata e dettagliata la mia. Scherzo....!Ciaooo