Carlo, sento ancora le urla del tuo corpo disteso a terra, chiedere giustizia alla storia.
IN QUALE PAESE?
di Pierluigi Sullo - da carta.org
In quale paese il capo del dipartimento anticrimine del ministero degli interni e l'ex numero due dell'antiterrorismo sono sottoposti a un processo, al termine del quale il pubblico accusatore chiede per loro una condanna a quattro anni e mezzo? In quale paese il capo della polizia all'epoca dei fatti. E oggi capo dei servizi segreti, viene indagato per aver indotto i suoi colleghi a mentire? In quale paese chi comandava l'azione che ha provocato il processo diventa un imputato per il quale i pm chiedono 4 anni e mezzo di carcere? In che razza di paese la prova principale addotta dalla polizia per discolpare se stessa viene smarrita o distrutta nel corso delle indagini dalla polizia e ciò nonostante per colui che le aveva messe sul luogo dei fatti viene chiesta una condanna a cinque anni? Che Stato è, quello che nel frattempo promuove tutti gli imputati?
Risposta: questo paese non è il Messico delle «macellerie messicane» e della leggendaria corruzione nella polizia. E' l'Italia, dove non si possono condannare i torturatori come quelli di Bolzaneto perché non esiste il reato di tortura, e certamente non si potranno incarcerare i colpevoli del massacro alla scuola Diaz – se il tribunale, ad ottobre, li condannerà – perché i reati cadranno in prescrizione. Però questo è anche il paese in cui una tenace campagna, ignorata dai grandi media e dai grandi partiti, ha accertato verità che le udienze nei tribunali hanno confermato alla lettera. Non avremo giustizia, per quei crimini. Ma abbiamo noi stessi, la nostra capacità di documentare, denunciare, far conoscere che cosa è realmente accaduto a Genova sette anni fa. E il 20 è l'anniversario dell'omicidio di Carlo Giuliani.
In quale paese il capo del dipartimento anticrimine del ministero degli interni e l'ex numero due dell'antiterrorismo sono sottoposti a un processo, al termine del quale il pubblico accusatore chiede per loro una condanna a quattro anni e mezzo? In quale paese il capo della polizia all'epoca dei fatti. E oggi capo dei servizi segreti, viene indagato per aver indotto i suoi colleghi a mentire? In quale paese chi comandava l'azione che ha provocato il processo diventa un imputato per il quale i pm chiedono 4 anni e mezzo di carcere? In che razza di paese la prova principale addotta dalla polizia per discolpare se stessa viene smarrita o distrutta nel corso delle indagini dalla polizia e ciò nonostante per colui che le aveva messe sul luogo dei fatti viene chiesta una condanna a cinque anni? Che Stato è, quello che nel frattempo promuove tutti gli imputati?
Risposta: questo paese non è il Messico delle «macellerie messicane» e della leggendaria corruzione nella polizia. E' l'Italia, dove non si possono condannare i torturatori come quelli di Bolzaneto perché non esiste il reato di tortura, e certamente non si potranno incarcerare i colpevoli del massacro alla scuola Diaz – se il tribunale, ad ottobre, li condannerà – perché i reati cadranno in prescrizione. Però questo è anche il paese in cui una tenace campagna, ignorata dai grandi media e dai grandi partiti, ha accertato verità che le udienze nei tribunali hanno confermato alla lettera. Non avremo giustizia, per quei crimini. Ma abbiamo noi stessi, la nostra capacità di documentare, denunciare, far conoscere che cosa è realmente accaduto a Genova sette anni fa. E il 20 è l'anniversario dell'omicidio di Carlo Giuliani.
Commenti
Le nostre idee, non moriranno mai!
Vedo che ultimamente si usa spesso la parola "macelleria Messicana", sai quanto amo il Messico e non mi va giù questo fatto.
Il vicequestore Michelangelo Fournier è persona colta, o se non altro deve averci pensato a lungo (sei anni, circa) per scovare una citazione presa niente meno che da un Padre della Patria: Ferruccio Parri, sdegnato per l’esposizione dei corpi di Mussolini, della Petacci e di alcuni gerarchi appesi alla tettoia di un distributore in Piazzale Loreto, definì quello scempio come “macelleria messicana”. Ma che diamine c’entra il Messico?
Quella di Parri fu un’uscita fuori luogo e storicamente infelice, perché nel 1945 il Messico era una repubblica dove si eleggevano presidenti e deputati da circa un quarto di secolo, e come non ricordare che nello stesso periodo l’Europa era flagellata dalle più sanguinarie dittature della storia dell’umanità?
A Genova c'è stata una macelleria tipicamente e schifosamente italiana.
ps scusami per la mia prolissità ;)
***
Un ricordo sentito e commosso di Carlo...
Concordo con tutto il tuo post Marco, ma frenerei nel considerare Giuliani un eroe.
E' vero, è assurdo e scandaloso che sia stato ucciso, ma va anche detto che non era inerme ed innocente come quelli nella Scuola Diaz di Bolzaneto.
Aveva un estintore in mano e voleva lanciarlo contro un poliziotto. L'eccesso di difesa è più che evidente, ma Giuiliani ha cmq tenuto un comportamento non corretto, non giusto.
Divederei l'ingiustizia e la violenza fine a se stessa a cui si è assistito dentro la Diaz, da quanto accaduto a Carlo Giuliani.
Non doveva morire, ma da qui a considerarlo un martire mi spiace ma, almeno a mio avviso, ce ne corre.
Per il resto mi unisco commosso e rispettoso nel saluto ad un ragazzo giovane che purtroppo cmq non è più tra noi.
Con immutata stima ed amciciza
Daniele il Rockpoeta
Ciao
Daniele
scusa mi dilungo troppo ogni volta... eeeh noi donne sempre prolisse!!
Comprendo la tua amarezza ed ho capito meglio il tuo punto di vista.
Sei una persona equilibrata e pulita. Due belle doti.
Ciao
Daniele
PS: l'amarezza oramai dilaga negli animi di molti...