Pubblico questa storia fortunatamente finita bene, per introdurre un argomento molto grave come può essere la scomparsa di un bambino..
LA STORIA DI ESTHER E ANA SCOPERCHIA IN GUATEMALA IL TRAFFICO DI ADOZIONI ILLEGALI
Gennaro Carotenuto(25 luglio 2008)
La piccola Esther, figlia di Ana Escobar, ad appena sei mesi di età era stata sequestrata da banditi armati che l’avevano strappata dalle braccia della madre a Città del Guatemala per alimentare il traffico multimilionario delle adozioni illegali verso gli Stati Uniti. Sono stati necessari un anno e mezzo di battaglia e due esami del DNA per ottenere giustizia.In Guatemala le adozioni per anni sono state informali e facilissime. Quasi un supermercato di bebè che alimentava un traffico intenso quasi tutto diretto verso gli Stati Uniti, 5.000 bambini solo nello scorso anno, al secondo posto al mondo dopo la Cina. Ana Escobar era ed è una giovane casalinga della capitale. Nel negozio di scarpe della famiglia entrò, era l’inizio del 2007, una banda di sequestratori armati, la picchiarono e le strapparono Esther dalle braccia per sparire nel nulla. Ma Ana non si è arresa. Ha continuato per mesi a cercare la figlia disperatamente. Quando l’ha trovata, un anno fa, sua figlia era in compagnia di due donne statunitensi nella sede del Consiglio Nazionale delle Adozioni. La bambina era sul punto di essere portata fuori dal paese. Per un breve momento pensò che il suo calvario fosse finito ma non era così. Le fu presentata una prova del DNA falsificata che apparentemente accertava che Esther non fosse sua figlia. C’è voluto un altro anno estenuante di ricerca della giustizia, senza alcuna collaborazione da parte delle autorità fino ad ottenere un secondo esame del DNA che ha finalmente certificato quello che Ana sapeva da sempre: che quella bambina dichiarata adottabile era la sua Esther.Il caso ha scoperchiato le complicità anche ad altissimo livello del traffico di adozioni in Guatemala. Sebbene dal dicembre 2007 sia entrata in vigore una legge più restrittiva in materia, a partire da maggio 2008 è stato necessario congelare tutte le adozioni internazionali.Per la prima volta con Esther è stata dimostrata la relazione diretta tra il sequestro di bambini e il sistema di adozioni in Guatemala. Per un bambino legale, o meglio legalizzato attraverso il Consiglio Nazionale delle Adozioni, negli Stati Uniti sono disposti a pagare fino a 40-50.000 dollari. Una somma che per metà finisce ai mediatori statunitensi, la tariffa è di circa 25.000 dollari, e per l’altra metà serve a corrompere funzionari locali o pagare addirittura i sequestratori o giovani madri povere che cedono i loro bambini appena nati. Girano dunque cifre importanti in grado di alimentare l’industria dei sequestri e l’intera industria delle adozioni muoverebbe 200 milioni di dollari l’anno. Per un paese povero come il Guatemala sarà difficile estirparla.
Fonte: http://www.giannimina-latinoamerica.it/
Come avete visto dal video, anche in Italia la situazione è gravissima.
I bambini scompaiono. Svaniscono come fantasmi. E talvolta non ritornano.Nell'anno 2006, fino al 7 dicembre, 1.687 minori (MILLESEICENTOTTANTASETTEMINORI) “risultano ancora da cercare” in Italia secondo la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. 385 (TRECENTOTTANTACINQUE) sono tra gli 0 e i 10 anni di età, di cui 107 italiani (lo scorso anno 52) e 278 stranieri. E’ un fenomeno (un business?) in continua crescita dal 2004.
Fonte Beppe Grillo.
Scusate... ma dopo aver visto il video, e postato questi dati, non ho nessuna voglia di scrivere altro.
Resta solo la mia voglia di portare alla luce e continuare a ricordare, l'ennesimo dramma silenzioso che affligge la nostra società.
LA STORIA DI ESTHER E ANA SCOPERCHIA IN GUATEMALA IL TRAFFICO DI ADOZIONI ILLEGALI
Gennaro Carotenuto(25 luglio 2008)
La piccola Esther, figlia di Ana Escobar, ad appena sei mesi di età era stata sequestrata da banditi armati che l’avevano strappata dalle braccia della madre a Città del Guatemala per alimentare il traffico multimilionario delle adozioni illegali verso gli Stati Uniti. Sono stati necessari un anno e mezzo di battaglia e due esami del DNA per ottenere giustizia.In Guatemala le adozioni per anni sono state informali e facilissime. Quasi un supermercato di bebè che alimentava un traffico intenso quasi tutto diretto verso gli Stati Uniti, 5.000 bambini solo nello scorso anno, al secondo posto al mondo dopo la Cina. Ana Escobar era ed è una giovane casalinga della capitale. Nel negozio di scarpe della famiglia entrò, era l’inizio del 2007, una banda di sequestratori armati, la picchiarono e le strapparono Esther dalle braccia per sparire nel nulla. Ma Ana non si è arresa. Ha continuato per mesi a cercare la figlia disperatamente. Quando l’ha trovata, un anno fa, sua figlia era in compagnia di due donne statunitensi nella sede del Consiglio Nazionale delle Adozioni. La bambina era sul punto di essere portata fuori dal paese. Per un breve momento pensò che il suo calvario fosse finito ma non era così. Le fu presentata una prova del DNA falsificata che apparentemente accertava che Esther non fosse sua figlia. C’è voluto un altro anno estenuante di ricerca della giustizia, senza alcuna collaborazione da parte delle autorità fino ad ottenere un secondo esame del DNA che ha finalmente certificato quello che Ana sapeva da sempre: che quella bambina dichiarata adottabile era la sua Esther.Il caso ha scoperchiato le complicità anche ad altissimo livello del traffico di adozioni in Guatemala. Sebbene dal dicembre 2007 sia entrata in vigore una legge più restrittiva in materia, a partire da maggio 2008 è stato necessario congelare tutte le adozioni internazionali.Per la prima volta con Esther è stata dimostrata la relazione diretta tra il sequestro di bambini e il sistema di adozioni in Guatemala. Per un bambino legale, o meglio legalizzato attraverso il Consiglio Nazionale delle Adozioni, negli Stati Uniti sono disposti a pagare fino a 40-50.000 dollari. Una somma che per metà finisce ai mediatori statunitensi, la tariffa è di circa 25.000 dollari, e per l’altra metà serve a corrompere funzionari locali o pagare addirittura i sequestratori o giovani madri povere che cedono i loro bambini appena nati. Girano dunque cifre importanti in grado di alimentare l’industria dei sequestri e l’intera industria delle adozioni muoverebbe 200 milioni di dollari l’anno. Per un paese povero come il Guatemala sarà difficile estirparla.
Fonte: http://www.giannimina-latinoamerica.it/
Come avete visto dal video, anche in Italia la situazione è gravissima.
I bambini scompaiono. Svaniscono come fantasmi. E talvolta non ritornano.Nell'anno 2006, fino al 7 dicembre, 1.687 minori (MILLESEICENTOTTANTASETTEMINORI) “risultano ancora da cercare” in Italia secondo la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato. 385 (TRECENTOTTANTACINQUE) sono tra gli 0 e i 10 anni di età, di cui 107 italiani (lo scorso anno 52) e 278 stranieri. E’ un fenomeno (un business?) in continua crescita dal 2004.
Fonte Beppe Grillo.
Scusate... ma dopo aver visto il video, e postato questi dati, non ho nessuna voglia di scrivere altro.
Resta solo la mia voglia di portare alla luce e continuare a ricordare, l'ennesimo dramma silenzioso che affligge la nostra società.
Commenti
Il tuo amico Russo
E' abominevole.
Tutti coloro che ritengono "giustificabile" comprare un bambino dovrebbero essere cancellati.
E' una vergogna il solo pensarlo.
E sì, qui in Italia quanti ne sono spariti?? Angela Celentano, Denise... e molti, molti, troppi altri... bambini spesso venduti per pochi spiccioli... Ma con che cuore si può fare??
Se si ha il coraggio di rubare/vendere/comprare una creatura... beh, non c'è più limite alle aberrazioni che si possono compiere.
Silvia: è semplicemente lo schifo di un sistema, dal quale purtroppo neppure i bambini sono esenti. Tutto si vende e tutto si compra. Che pena!!!!!
:*-(
... persino la vita umana, persino le creature, persino le donne, persino... la dignità...
Questo sistema merita di essere cancellato.
***
Prego!
Un caro saluto e buon inizio settimana a te ed ai tuoi/nostri amici.
Il dramma è che hanno mercato, anche qui da noi, perchè le attese per adottare in Italia sono eterne.
Il problema è che molti aspiranti genitori non capiscono il danno e la gravità del gesto che compiiono in quel caso.
Questo quando quei bambini sono fortunati perchè sappiamo in realtà quanti vengono rapiti non certo per fini adottivi invece....
(trattasi di ERRATA CORRIGE questa che leggi :-))) )
Ottimo l'articolo che ripreso dal sito di Minà, questo è uno dei rari giornalisti che stimo perchè ha una grande passione conoscenza del sudamerica!!