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IL CONSUMISMO


Origini del consumismo

di Andrea Bertaglio

“Se cerco di immaginarmi il nuovo aspetto che il dispotismo potrà avere nel mondo, vedo una folla innumerevole di uomini eguali, intenti solo a procurarsi piaceri piccoli e volgari, con i quali soddisfare i loro desideri” (Alexis de Tocqueville, 1835).

Sarebbe molto più facile uscire dall’ondata di depressione a cui stiamo assistendo se non avessimo paura di ammettere che la nostra società di consumi ci rende infelici (Bruce E. Levine, 2007).

Il consumismo è la manifestazione del bisogno cronico di acquistare continuamente nuovi beni e nuovi servizi, con scarso riguardo all’effettiva necessità che si ha di essi, alla loro durata, alla loro origine o alle conseguenze ambientali della loro produzione e smaltimento. Il consumismo è dovuto ad ingenti somme spese in pubblicità con lo scopo di creare sia il desiderio di seguire una moda, un trend, sia il conseguente sistema di auto-compiacimento che ne deriva. Il materialismo è uno dei risultati finali del consumismo.Fino a qui niente di nuovo. Siamo ormai abituati a non vedere il consumismo interferire nelle nostre scelte o nella nostra vita sociale, rimpiazzando i bisogni dettati dal buon senso, sostituendo la necessità di una famiglia stabile, di una vita in comunità e di sane relazioni umane con un artificiale ed insaziabile ricerca di denaro necessario a comprare sempre più cose, per lo più inutili, che siamo stati portati a desiderare. Cose progettate per non durare, o per passare di moda in tempi sempre più brevi.Ma che cosa ci ha portati a tutto questo? Come siamo arrivati a fare quasi tutti lavori che odiamo per comprare cose che non ci servono, a volte per impressionare persone di cui nella maggior parte dei casi non ci importa nulla? Dove ha avuto origine questo meccanismo perverso?Oltre allo sviluppo dell’industrializzazione e del capitalismo, una delle principali ragioni della diffusione del consumismo di massa è sicuramente attribuibile agli sforzi di Edward Bernays, un nipote americano di Sigmund Freud, il quale ha utilizzato alcune teorie sviluppate dallo zio sugli esseri umani per riuscire a controllare e manipolare le masse in tempo di pace e di democrazia (o presunta tale). Appurato il fatto che le masse possono essere manipolate, Bernays ha pensato bene di utilizzare queste “tecniche” per generare e poi incentivare nell’America degli anni venti il costante bisogno di “beni” di consumo. Di ritorno da una conferenza di pace tenutasi a Parigi nel 1926, infatti, Bernays si rese conto che se la propaganda era riuscita ad ottenere tali livelli di consenso in tempo di guerra in Europa, sicuramente poteva farlo anche in America in tempo di pace.Egli fu il primo a mostrare alle corporations americane come creare nella gente il bisogno di cose di cui non avevano bisogno, semplicemente facendo in modo di associare le merci di consumo di massa ai loro desideri inconsci, soddisfacendo o facendo credere di soddisfare i loro più reconditi ed egoistici desideri, così da renderli “felici” e, quindi, mansueti. Da ciò nacque ovviamente anche l’idea prettamente politica di controllare le masse americane. Per questo quando gli USA entrarono in guerra contro la Germania (e l’Austria di Freud, il quale anni dopo e poco prima di un’altra guerra mondiale, con l’avvento del nazismo e l’annessione dell’Austria al Terzo Reich, si rifiutò di trasferirsi per le sue origini ebree negli Stati Uniti, posto che il padre della psicoanalisi riteneva troppo volgare e dozzinale, riparando così a Londra), Bernays, a quel tempo agente di stampa, fu chiamato a promuovere sia in patria che all’estero l’idea (che ormai ci siamo più che abituati a sentire) che gli USA avrebbero esportato oltre oceano la democrazia (1).Insomma, l’inizio dell’era consumistica, oggi più dominante che mai, si può pensare sia iniziata così. Il consumismo può essere considerato come figlio del dispotismo, o, ancor più, come “nipote” della psicoanalisi. Il trarre profitto dalla manipolazione mediatica dell’opinione pubblica è stata studiata a tavolino. Del resto è strana l’idea che da un giorno all’altro si possa essere diventati tutti dei convinti consumisti. Ma, come si è passati dagli stili di vita frugali di un tempo alle smanie consumistiche che oggi schiavizzano così tante persone, è molto probabile che si possa anche percorrere il percorso inverso. Certo la disintossicazione da questa droga, come l’ha definita Serge Latouche, sarà dura da affrontare. La depressione culturale e la miseria prodotta da un sistema studiato per renderci infelici di ciò che abbiamo e farci desiderare ciò che non abbiamo sarà dura a morire (2). Il fatto è che oggi è più che mai necessario uscirne, visto le situazioni limite sia a livello sociale che ambientale in cui ormai ci troviamo.

(1): “The century of the self”, film documentario del britannico Adam Curtis per la BBC; difficile da trovare in dvd, ma, per chi volesse approfondire l’argomento, presente in un gran numero di video su YouTube.

(2): “La scommessa della decrescita”, di Serge Latouche.

TRATTO DAL SITO DECRESCITA FELICE

Commenti

ladyoscar ha detto…
Bel post veramente... pensa che mentre lo leggevo sentivo in sottofondo la tv un telefilm dove una ragazza criticava il padre perchè la paghetta ricevuta era troppo misera e non poteva comperarci i suoi trucchi preferiti!
Quanto è vero quello che hai scritto, i nostri bisogni sono indotti dalla pubblicità e da tutto un sistema di vita che qualcuno è riuscito a innescare nel nostro cervello: e credimi per non lasciarsi andare bisogna sempre fermarsi a pensare ogni qual volta che il nostro cervello va in pappa davanti alle vetrine di vestiti o telefonini....
Purtroppo oggi pochi si soffermano a riflettere e finisce che poi si fa la spesa al supermercato con la carta di credito!
il Russo ha detto…
Secondo me la cosa oramai è irreversibile, non solo a livello culturale ma pure di sistema: qua si sta andando in vacca per mancanza di liquidità da bolle speculative, pensa se si fermassero anche i consumi...
Marte ha detto…
Canta che ti passa? Allora ci vuole lo Ska:

Comprar, cosas que no valen pa ná
Comprar, para olvidarlas en el desván
Comprar, es un placer excepcional
Comprar, como me gusta despilfarrar
Todo el dia currando como un cabrón hasta las 10
por un salario de mierda que no me llega a fin de mes
pero la tele me dice que tengo que consumir
acepto con sumo gusto yo me dejo persuadir
Pagar, el colegio del chaval
Pagar, la puta luz, el agua y el gas
Pagar, la residencia de mamà
Pagar, mi vida consiste en aforar
Pago la letra del coche, pago la cuota de comunidad
Pago la puta hipoteca, pago la cuenta que debo en el bar
Pago la letra del video, pago la letra del televisor
Pago el seguro del coche, pago la letra del ordenador
Puto dinero, puto dinero
la sociedad de consumo me ha convertido en su servidor
Puto dinero, puto dinero
Siempre con el agua, al cuello, ésta es la vida de un
consumidor
ESCLAVO DE LA PUTA PUBLICIDAD
ESCLAVO SOY
ESCLAVO LA SOCIEDAD DEL BIENESTAR NO ES PARA TODOS POR IGUAL
Aquí termina la historia de este humilde trabajador
que ha sido utilizado y ni siquiera se ha enterao
Quién saca la tajada quién maneja este tinglao
los que están por arriba los que parten el bacalao
(Consumo gusto, Ska P)
Anonimo ha detto…
Una di queste frasi mi ha fatto venire in mente la propaganda berlusconita: creare una paura dove la gente non ha paura, è vendere la medicina sicurezza ...
Beh, sono degli esperti ...
Anonimo ha detto…
Ricordo ancora quando al 4° anno di ragioneria ci fecero leggere "I persuasori occulti" ad economia politica...rimasi impressionata del ruolo della psicologia sui consumi e le scelte e a distanza di 30 anni è tutto moltiplicato!!!
Peccato che non trovo più il tomo.
Una buona serata.
Mariarita
Settimana prossima assemblea con i capi...ti faccio sapere che rospi ci faranno ingoiare...
Anonimo ha detto…
ops dimenticavo grazie per i compliementi per i ricami, ma sono una neofita..le brave sono altre!!!
Continuerò a leggerti se posso, ho capito che da te posso solamente arricchirmi. Grazie.
Mariarita
Silvia ha detto…
La cosa peggiore è che noi ne siamo figli, del consumismo. Addestrati, indottrinati talmente bene, da pensare che questo sia giusto... se non addirittura, l'unico sistema possibile. Aiuto.

E invece di liberarcene, ne siamo sempre più vittime, non del tutto incolpevoli, ahimè.

:*-(
Rouge ha detto…
Tranquilli, ci penserà chi comanda a toglierci la malattia: continuando a darci stipendi da fame! Lo fanno per noi. :)
Gabryella Costa Fdd ha detto…
sono stanchissima caro marco,oggi qui battaglia,e a quest'ora gli occhi si stan chiudendo,non prima di passare a lasciarti un messaggio,sai quanto sia logorroica e quindi scriverei un casino sul cosumismo e i suoi efetti deleteri nella psiche,specie dei gioovani$$$imi(la notizia è di ieri l'altro di una ragazzina di 14 anni che si vendeva su internet per comprarsi......vestiti firmati)
quindi passo la mano.
--------------------------------
per il post e il commento:
grazie a te Marco ;-)
I video vanno visti tutti,uno dietro l'altro anche per capire bene i fatti nel suo seguito
ma di sicuro ho dovuto OBBLIGATORIAMENTE RIVEDERE,il post
Sel secondo filmato ci sono visibili le stragi dei nazifascisti Gen.Badoglio e Graziani e si vede chiaramente
gia' allora l'uso della chimica battereolgica,non saranno' quelle odierne ma è la sua diretta antesignana,
E pensare che oggi c'è chi tenta di ribaltare le carte,di ridimensionare i fatti
di RIABILITARE IL FASCISMO-

Grazie ancora marco per l'appoggio per i ragzazzi di
"e adesso ammzzateci tutti"
gabrybabelle
Pellescura ha detto…
Oggi ho visto un telefonino...
Gabryella Costa Fdd ha detto…
quoto ruoge',nanna marco,si nu baba' al rum o al barbera?
riri ha detto…
Ciao Marco,ormai c'è poco da comsumare,forse se vogliamo "un privilegio" per pochi,al mercato la gente fa fatica a fare la spesa,certo c'è chi si indebita per comprarsi cose inutili..ma quelli sono casi patologici.Post molto interessante.
Un abbraccio sincero.
Andrea De Luca ha detto…
ottimo post ;-)
per marte: grande quella canzone degli ska-p! ;-)
Gianna ha detto…
Bel post. "...necessario uscirne..."?
Se ne esce per forza,visto l'aumento dei "poveri", caro marco.
Anonimo ha detto…
Carissimo Marco ottimo bene di consumo, la manipolazioane per vendere non credo sia solo opera moderna, ma assai antica, considerato che da sempore l'uomo ha invogliatoa comprare la sua merce pubblicizzandola come meglio poteva per guadagnarci su; tuttal'più ad un certo punto si è pensato che certe cose aiutavano a sentirsi meglio e nascono quindi i martellamenti pubblicitari( vedi adesso la lotta al colosterolo, l'inganno dei fermenti lattici per i bambini-che si ammalano lo stesso-, la macchina con l'aria condizionata,il gusto "sano" dei biscotti o del pane...) insomma si cavalca l'onda del gusto e della moda.
Il fatto è che l'unica cosa che Freud aveva capito, e che è portante in tutte le cose della vita, è la teoria del piacere: seguiamo le pulsioni verso le cose che piacciono, non quelle che danno problemi, quindi meglio un abbonamento a Sky per le partite che andare allo stadio e magari fermare i teppisto e farli calmare, meglio uno Yogurt ricco di fermenti lattici che un bicchiere di latte e una passeggiata, meglio l'aria condizionata che una granita e una sana sudata, insomma è l'uomo che è portato all'eccesso anche in cose, come il piacere, che dovrebbero essere sinonimo di evoluzione( mi piace il volo? invento gli aerei..mi piace aiutare i malati? mi invento il vaccino per l'Aids...mi piace l'Amore? beh, qui non mi dilungo, divento licenziosa ed egoista e non consumistica...).
Insomma secondo me, basta sempre un pò di buon senso che è quello che ci manca perchè siamo scoraggiati da quello che ci circonda e magari avere il coraggio di dire che a me non piace la Cuccarini( preferisco la CARRà),che non festeggio in sala il matrimonio, che mi piacciono gli stranieri,che mi metto i jeans a zampa di elefante e che la domenica non seguo le partite via cavo: oddio adesso sarò discriminata!!E nessuno mi compra più...
Baci Marco, piacevole il tuo blog e te, quindi ti compro.
Damiano Aliprandi ha detto…
Caro Schiavi o Liberi, sono riusciti a creare una società in cui l'uomo esiste solo se consuma. creano prodotti appositamente per essere cambiati il giorno dopo, occupi la maggior parte del tuo tempo lavborando e quel poco che ti è rimasto lo utilizzi vedendo la TV.
E alla TV ti dicono che sei infelice, alle donne gli dicono che i loro capelli non vanno bene e ti costringono a comprare prodotti su prodotti. Ti dicono che la tua vita è infelice se non compri.

E allora si creano rifiuti su rifiuti, l'inquinamento aumenta, lo sfruttamento pure e noi siamo complici.
Ma quando durerà tutto questo?

Ma quando pot
Damiano Aliprandi ha detto…
E i ragazzini di adesso? Se non vanno a spasso con la moda, con le nuove scarpe o vestiti si sentono ridicoli, si sentono fuori, questo è uno schifo di società.
Anonimo ha detto…
pensare che la società di oggi sia basato sul consumismo è semplicemente ridicolo!

oh moderatore ma ste cose come le pensi! ma la solidarietà tra la gente? ma la chiesa che si batte contro la povertà? ma le persone che vivono per gli altri!!!

ma per te sta gente non esiste?

ma dove vivi?

e mi fermo qui altrimenti mi arrabbio pure

potrei citarti anche la vita politica attuale ma mi limito a fermarmi qui per evitare polemiche.

caro mio la società di oggi incrementa il pensiero critico non l'omologazione, lo impone nel lavoro specialistico, nel saper votare basandosi su fatti e non su chiacchiere e su tutte altre cose.

il consumismo esiste ma non vincola l'uomo e non lo influenza.

tutto il resto sono vuote chiacchiere


studia!!
Damiano Aliprandi ha detto…
E infatti ci sono gruppi di persone che si battono per un economia equa e solidale, sono per lo sviluppo sostenibile. Sicuramente esiste il pensiero critico, quello che manca all'anonimo il quale crede che il consumismo non influenzi l'uomo.

Studia a chi?? Ti consiglierei di cominciare a leggere qualche buon libro,dovresti partire da Essere o Avere di Fromm, è la prima cosa. Poi piano piano leggiti Bauman. Così per iniziare a studiare.

Scusami Schiavi o Liberi ma non mi piace la gente che insulta gratuitamente. Facile d'altronde dietro un monitor.
Gatta bastarda ha detto…
per questo bisogna educare i nostri figli alla pace, al rispetto e non al consumo...
grande marte per la tua citazione agli ska-p....quel testo è fantastico!

io conosco molti ragazzi anche più piccoli di me che hanno deciso di combattere il consumismo... e nel loro piccolo fanno molto,.... bisognerebbe seguire l'esempio a far capire a i ragazzi che comprare non è l'unico modo per divertirsi!
Marte ha detto…
L'anonimo di oggi legge poco e non ascola lo Ska (P-eccato per lui, vero Andrew e Gatta?).
Senso critico e musicale insesistenti.
Con una vita così triste e vuota ci credo che non abbia il coraggio di firmarsi.
:)
SCHIAVI O LIBERI ha detto…
Grazie a tutti voi...
Incarcerato: Fromm per certa gente è utopia....
Anonimo ha detto…
siete estimatori di erich fromm? possiedo 26 libri di fromm.
avere o essere, anatomia della distruttività umana, il bisogno di credere e fuga dalla libertà li ho letti almeno 4 volte ognuno.
consiglio anche Freud e marx, approfondimenti psicologici e di pensiero su questi grandi pensatori moderni.

per chi è in crisi con se stesso consiglio invece "il regno di Dio è dentro di voi" di tolstoj.

a qualcuno farebbe bene leggere questi libri
Anonimo ha detto…
ah dimenticavo la firma

sono adal1274

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