Ieri, uscendo dal lavoro, ho incontrato un collega del quale non mi ero ancora accorto prima avendo lui iniziato da poco a lavorare nella mia stessa azienda. Il solito saluto, qualche parola per sedare le iniziali esitazioni, e poi si è iniziato un discorso che mi ha indotto a profonde riflessioni. Lui è macedone, di Gostivar per la precisione, abita qui in Italia da circa 2 anni. In questi frangenti, la mia curiosità di conoscere si scontra con la sensibilità, la paura di poter dire un qualcosa che possa in qualche modo ferire l'interlocutore che ho di fronte. Per rendergli il clima più familiare, ho raccontato di essere stato dalle sue parti, di aver visto alcune delle sue zone e di essermi trovato bene. Dopo essersi sentito dire ciò, un sorriso ha solcato il suo volto, iniziando a raccontarmi delle bellezze della sua terra. Descriveva con orgoglio le sue montagne e i suoi laghi, mentre gli occhi si velavano di tristezza e commozione, che lentamente entravano anche nel mio silenzio, nella mia paura di non essere in grado di capire. Intanto, la mia mente cercava di immedesimarsi, provando a comprendere come mi sarei comportato se fossi stato costretto ad emigrare dalle sue parti, obbligato ad imparare una lingua diversissima dalla nostra e lontano da ciò che è familiare. Sinceramente, non sono in grado di capire come mi comporterei. Devo dire, che amo questo tipo di incontri perchè fondati su una profonda umanità: lui con voglia di raccontarsi per potersi integrare, ed io con la mia solita fame di sapere per poterlo accogliere.
Ma soprattutto, aiutano a rendersi consapevoli di che sacrificio sia essere obbligati ad abbandonare le proprie origini. Anche per questo, non riesco a sopportare quando sento persone dirgli di tornarsene al loro paese.
Per mio conto invece, non posso fare altro che augurargli un "in bocca al lupo".
Ma soprattutto, aiutano a rendersi consapevoli di che sacrificio sia essere obbligati ad abbandonare le proprie origini. Anche per questo, non riesco a sopportare quando sento persone dirgli di tornarsene al loro paese.
Per mio conto invece, non posso fare altro che augurargli un "in bocca al lupo".
Commenti
Nel tuo piccolo gli hai donato la forza di andare avanti!
Fagli un imbocca a lupo anche da parte mia, anzi di tutti noi! Peccherò di presunzione ma siamo la parte migliore di questo Paese.
Certo se ci ricordassimo che siamo tutti emigranti sarebbe più facile comprendere l'afflusso dei clensestini in Italia, tanto poi le mele marce ci sono dappertutto e non sono sempre straniere. Comunque ricordiamoci che in realtà la maggior parte degli italiani non sono razzisti o xenofobi: è la televisione che ce lo vuole inculcare, non abbassiamo la guardia mai.
Baci cinesi, senegalesi, albanesi e baresi.
Grazie Marco,ancora una volta,leggendo i tuoi scritti mi commuovi con la tua gentilezza d'animo e penso che così si nasca...
E' triste essere lontani da casa..
Mi è capitato spesso di confrontarmi ed è bellissimo...
specie le persone con un passato difficoltoso hanno una sensibilità unica...
Tu non devi aver MAI paura di offendere o urtare l'altrui sensibilità: perché la sensibilità che c'è in te è grande, e questo ti guida!
Mi associo al tuo in bocca al lupo, naturalmente! E' la sensibilità e solidarietà che fa di noi la "parte migliore di questo Paese"...
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commento al tuo
Sai carissimo marco,è da giorni e giorni,che sto pregando,
una preghiera particolare,una O0O0MmMmM0OmMM
che si eleva leggera e va su ,su su,nella speranza che si esaudisca il mio desiderio.
In fondo,fra tre gg è il "NOSTRO" compleanno con onomastico e da tempoho chiesto un regalo,
naturalmente "mors (tua)SUA vita mea..eh.eh.eh. capisciMI
E perdonami ma la tentzaione è forteeee!!
ciao Marco,notte!!
Comunque sono stata tentata e ne ho messo un'altro..è piu forte di me!!
No, seriamente... ho letto un libro di recente (che mi sembra si intitoli "il totem del lupo" ma non sono sicura perché l'ho prestato alla mia mamma... quindi non ce l'ho sottomano) e mi sono ritrovata affascinata dai lupi, quindi per favore... PER FAVORE! vediamo di conservarcene qualcuno, eh? :)
Marco. Sei un grande. Anche io sono spesso a contatto con stranieri (ma non quelli "consentiti", parlo di extracomunitari ovviamente) e quello che mi ha sempre colpito è la... ansia di scambio, gioia di fare due parole che esulano dallo stretto necessario della situazione lavorativa, raccontarsi... e mentre io "perdo tempo" a chiedergli se son tornati a casa per le ferie, da dove vengono etc, l'unica considerazione che ho sentito fare dai miei padroni è che puzzano.
Ma la dobbiamo proprio trovare questa cascina, perché io non li reggo più!
Grazie per questo post.
Ti abbraccio, posso?
ciao,
aria
Grazie della visita. Qui sei il benvenuto.
Anch'io gli faccio il mio sincero in bocca al lupo.
Ieri in bici ho fatto due parole con un ragazzo rumeno.
E' troppo facile dire che le persone di un determinato popolo siano cattive! La realtà è che la cattiveria c'è dappertutto! Non puoi fare distinzioni!
Abbiamo delinquenti pure in Parlamento quindi gli italioti patriottrici dovebbero starsene un pò zitti e parlare un pò di più con gli sconosciuti!!
E spero tanto che abbiano la necessità di emigrare!!!!