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RICORDI RESISTENTI

Ci sono persone che ci lasciano, e si portano via un pezzo di Storia, di immagini e colori a cui purtroppo per problemi anagrafici non si è potuto assistere. Così...da un giorno all'altro, si crea un buco nella società che sembra non poter essere più riempito, quella malinconica sensazione che ti porta a capire quanto avevi bisogno di una persona, seppur mai conosciuta.
Ieri, sul blog di Piero Ricca, c'era una dedica a Vittorio Foa tratta dal suo scritto “Cinquant’anni di Repubblica italiana”, a cura di Guido Neppi Modona (Einaudi, 1996).

“Ho la fortuna di essere abbastanza vecchio e di aver partecipato alla resistenza nel Partito d’ Azione. E sono anche abbastanza vecchio per essere stato membro dell’ Assemblea Costituente, sempre come deputato di quel partito. Aggiungo che, quando è iniziata la Resistenza, ero già grande, avevo già molti anni e molte vicende sulle spalle. Sono d’ accordo con chi ritiene che la Resistenza non abbia dato vita ad un’ elaborazione costituzionale, che la Costituzione italiana, che è veramente un’ opera di grande rilievo, sia stata costruita secondo un percorso non lineare. Devo però dire, come testimone, che nella mia memoria personale la Resistenza è stata un elemento profondamente fondante non soltanto rispetto alla sfera della politica ma anche rispetto a un insieme più ampio, all’ essere nazione, naturalmente una nazione diversa da quella fascista. Molti, allora, si sono dati da fare non solo per il successo di alcune idee, ma anche perché tutti gli altri, anche quelli con idee diverse, avessero la libertà di esprimerle. Volevamo un’ Italia diversa. Fra di noi c’ erano molte differenze, c’ erano i radicali e c’ erano i moderati, dominava un’ ispirazione sociale come pure una religiosa. Erano convinzioni forti, ma nella Resistenza c’ era un elemento comune, era l’ idea di un’ Italia che doveva uscire dall’ immane tragedia della guerra, un’ Italia che esaltava la libertà degli italiani, che impegnava la collettività nella difesa e nella promozione dei deboli, che rifiutava l’ aggressione e l’ oppressione e cercava la collaborazione per il bene comune. Questa volontà di un’ Italia diversa era presente in ogni segmento della Resistenza, il suo riferimento era il Comitato di Liberazione, che era insieme un aggregato di partiti e una realtà che trascendeva i partiti. Ebbene, quest’ idea io l’ ho vissuta tale e quale anche nell’ Assemblea Costituente, terreno di scontro politico e di lavoro comune per dare un futuro all’ Italia. Ho molti ricordi. Il capo della Democrazia Cristiana era Alcide De Gasperi, quello del Partito Comunista era Palmiro Togliatti, il leader scialista era Pietro Nenni; poi c’ erano un piccolo Partito d’ Azione e un Partito Liberale, con tanti grossi nomi di un passato senza ritorno. Indubbiamente vi erano profondi contrasti, ma quando prendeva la parola De Gasperi, Togliatti lo ascoltava con attenzione e rispetto, e quando parlavano Togliatti oppure Nenni, la destra e il centro facevano silenzio. Ricordo la drammatica seduta finale dell’ Assemblea quando il giovane deputato La Pira chiese di scrivere nella Costituzione un richiamo a Dio, e il tono affettuoso e paterno con il quale Togliatti gli spiegò che la cosa era impossibile. Voglio sottolineare che una fase costituente, una mens costituente è una ricerca plurale di un’ unità che sta sopra di noi: è un Comitato di Liberazione. Senza retorica e senza polemica verso un certo revisionismo storiografico ricordo che allora cercavamo di ricostruire l’ identità nazionale che il fascismo aveva disperso: ci sentivamo italiani, naturalmente italiani, in un mondo aperto e non diviso dall’ odio. Il fascismo aveva asservito il Paese alla barbarie hitleriana, aveva fatto le guerre per conto di Hitler, aveva mandato a morire centinaia di migliaia di ragazzi per servire il nazismo. L’ 8 settembre 1943, con l’ inizio della Resistenza, abbiamo dato mano alla ricostruzione di un’ identità nazionale. Ancora un ricordo. Io sono ebreo, ero in carcere quando, a partire dal 1938, il fascismo ha avviato la persecuzione degli ebrei italiani togliendo loro il lavoro e cacciando i loro bambini dalle scuole. Io non sentivo la mia protesta come ebreo, ma nei limiti in cui si può alzare una protesta dal fondo di una prigione, protestavo perché l’ Italia che avevo nella mente e nel cuore era tradita e sporcata dalla vergogna razzista”.

Commenti

NADIA ha detto…
hola bello quel passo che dice"quando prendeva la parola de gasperi, togliatti ascoltava etc..." proprio come adesso ne più ne meno....adesso se la sinistra parla mente e la destra è nel giusto!!!
Quella era democrazia!!!!
un abbraccio!!!!
Damiano Aliprandi ha detto…
Già corsi e ricorsi storici, è un ciclo continuo! Quanto mi dispiace che Foa se ne sia andato, chissà cosa avrebbe detto oggi, proprio in questo preciso momento.
Questo governo dimostra di essere più autoitario di quanto sembra, addirittura durant eil fascimo si ascoltavano gli studenti(leggi cosa aveva detto calamandrei), ora non più!
Gianna ha detto…
Caro marco,la storia è fatta di corsi e ricorsi...quello che nel 43 era razzismo di un certo tipo oggi lo è di un altro,ma la sostanza non cambia!
Anni fa ho avuto modo di ascoltare un lezione del prof Modona, frequentavo Palazzo Nuovo.

Ciao,un caro saluto.
Leonardo ha detto…
Ciao marco,chiedo scusa a te e a stella.
Per errore ho cancellato il suo commento che era il secondo,dopo quello di Nadia.

Per rimediare l'ho riproposto,naturalmente,anche se purtroppo non è più nella sua posizione originale.
Gabryella Costa Fdd ha detto…
Mio caro marco,trovo che questo passaggio sia fondamentale per far capire come Berlusconi e il Berlusconismo di cui è gran kapo'(ma di cui NON è fondatore,non ne ha gli elementi,ne mentali ,ne statistici per esserlo )abbia fatto e faccia male alla nostra Nazione,che deve assolutamente cambiare è vero NON si puo' vivere arroccati nel 900 ma da qui al Belrusconismo sfrenato ce ne passa,infatti abbiamo visto e ne vedremo ancora gli efffetti delteri di simili strategie politiche,l'essenza che è venuta a mancare e che dovremmo al contario riabbracciare, noi Italiani è o dovrebbe essere questa qui:

"Fra di noi c’ erano molte differenze, c’ erano i radicali e c’ erano i moderati, dominava un’ ispirazione sociale come pure una religiosa. Erano convinzioni forti, ma nella Resistenza c’ era un elemento comune, era l’ idea di un’ Italia che doveva uscire dall’ immane tragedia della guerra, un’ Italia che esaltava la libertà degli italiani, che impegnava la collettività nella difesa e nella promozione dei deboli, che rifiutava l’ aggressione e l’ oppressione e cercava la collaborazione per il bene comune."
IL BENE COMUNE!!!!dov'è finito il bene comune???Quando il diktata del liberismo sfrenato è Ognun per se Dio per tutti!!e tra le altre è rimasto solo OGNUNO PER SE E SE VUOI ANCHE mors tua vita mea.... questo è!!!!!!!!!
Gabryella Costa Fdd ha detto…
out topic: sorry!!Mi chiedo come abbia fatto Sirio a cancellare un commento di stella,in teoria NON si puo cancellare un comemnto NON nostro a meno che On si faccia parte delleo stesso I.D. Ggoogle,allora mi chiedo com'è??
A meno che Sito e Stella abbiano lo stesso I.D d'ingresso ma risulterebbe nei loro blog,BHO???
Leonardo ha detto…
Per Gabrybabelle@
Ho potuto farlo semplicemente perchè prima di aprire un blog mio ero collaboratore di stella,tutto qua.
Gianna ha detto…
Ragazzi nessuna polemica,sirio ha sbagliato,però lo ha ammesso.

Ed è una cosa di poco conto...
SCHIAVI O LIBERI ha detto…
Tutto a posto non preoccupatevi.
Sirio, per questa volta passa, la prossima volta una cena pagata non me la toglie nessuno.aahah
Scherzo eh...
Punzy ha detto…
Piu' che un ricorso storico a me questo periodo sembra un incubo storico..
Alessandro Tauro ha detto…
Stupendo!
E quoto in pieno nadia: il passo su de gasperi, togliatti e nenni è strepitoso. Per persone molto giovani come me è un peccato pensare di aver vissuto finora SOLO questo tempo...
Anonimo ha detto…
adesso se sembra che in italia non ci sia mai stato il fascismo.
boh.
fra un po' toglieranno anche i maestri e porteranno sul tavolo un bel televisori con spot di materassi, reality, calcio e un telegiornale unico di due minuti con nani e ballerini.
desaparecida ha detto…
a me fa impressione il nn rendersi conto che tipo di violenza insinuante ci sia!

un abbraccio :)
Crocco1830 ha detto…
Quanti passaggi di quello scritto appaiono ancora attuali. E quanto fa apparire misera la politchetta di oggi.
calendula ha detto…
Vedi perchè non riesco a pensare a quella di oggi come ad una VERA classe politica?? Togliatti, De Gasperi, Nenni, Foa... tutte persone che volevano il bene del loro paese incondizionatamente, senza secondi fini senza sotterfugi. Adesso mi sembra tutta una rinocrsa alla poltrona come status sociale, non con la consapevolezza di essere al servizio del paese.
Sono amareggiata da molto tempo, e da molto tempo per quanto m riguarda la classe politica corrente ( a destra e a sinistra ) ha veramente perso completamente credibilità.
azz mi sono dilungata troppo.!!!
BELLISSIMO POST,
Un abbraccio Calendula
Franca ha detto…
La democrazia è fondata sul rispetto e sulla legittimazione reciproci.
Oggi questo non c'è...
il Russo ha detto…
Sono cresciuto sentendomi dire che la storia, quando si ripete, lo fa sempre in maniera comica.
Che cazzo ci sarà da ridere in questo momento, mah...

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